La Francia terminerà la sua missione militare nella regione africana del Sahel

Soldati francesi in Mali (AP Photo/Jerome Delay)
Soldati francesi in Mali (AP Photo/Jerome Delay)

La Francia ha deciso di terminare la sua operazione militare nella regione africana del Sahel, chiamata operazione “Barkhane”, iniziata nel 2014 per combattere il terrorismo jihadista, in particolare nel nord del Mali. Lo ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron sostenendo che la Francia non può cooperare con i governi del Sahel che continuano a negoziare con i militanti islamisti, e che quindi l’operazione terminerà entro la fine di giugno. Macron ha detto che l’operazione militare sarà sostituita da una nuova operazione internazionale, di cui però al momento non sono stati comunicati i dettagli. Macron, inoltre, non ha specificato se i circa 5mila soldati francesi che sono stanziati nella regione saranno fatti ritirare.

L’annuncio arriva dopo che lo scorso 4 giugno la Francia aveva deciso di sospendere la cooperazione militare con il Mali dopo il golpe del 24 maggio organizzato dal colonnello maliano Assimi Goïta. A febbraio Macron aveva annunciato la sua intenzione di ridurre il numero delle truppe francesi, ma aveva detto che un ritiro di massa sarebbe stato un errore. Per molto tempo Macron ha fatto pressione sugli altri stati occidentali per condividere maggiormente il peso delle operazioni di sicurezza nel Sahel: gli Stati Uniti, ad esempio, hanno circa 1.100 soldati nell’Africa occidentale, ma a differenza dei francesi svolgono principalmente attività di intelligence e logistica.

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