Juncker dice che i negoziati su Brexit non saranno riaperti

A prescindere da chi sostituirà Theresa May come primo ministro, ha spiegato a Politico

(Thomas Niedermueller/Getty Images)
(Thomas Niedermueller/Getty Images)

Intervistato da Politico, il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker ha chiarito che i negoziati su Brexit non saranno riaperti, a prescindere da chi prenderà il posto di Theresa May come primo ministro britannico. La Commissione Europea lo aveva già spiegato varie volte, ma è la prima volta che Juncker lo dice in maniera così esplicita, peraltro nel giorno successivo all’apertura del processo con cui il Partito Conservatore britannico sceglierà il suo nuovo leader e quindi il nuovo primo ministro.

«Non ci saranno nuovi negoziati, a prescindere da chi sarà il nuovo primo ministro»

Da mesi dirigenti e parlamentari del Partito Conservatore sperano che un nuovo primo ministro possa avere la credibilità e il capitale politico necessari per spingere l’Unione Europea a riaprire i negoziati col governo britannico, conclusi nell’autunno del 2018. Ma l’Unione Europea fin qui ha sempre detto di non avere alcun interesse a tornare a trattare, a meno che il nuovo governo britannico non offra elementi in più rispetto a quello di Theresa May: cosa improbabile, dato che tutti i favoriti alla carica di primo ministro preferiscono una Brexit più “dura” rispetto a May.

La nuova data di uscita del Regno Unito dall’Unione è stata fissata al 31 ottobre, che sarà anche l’ultimo giorno di presidenza della commissione Juncker: significa che la pratica di Brexit verrà gestita dagli stessi commissari e funzionari che se ne sono occupati finora. Secondo il Guardian, diversi funzionari europei ritengono che nel caso i Conservatori eleggessero un primo ministro a favore di Brexit, «aumenterebbero le possibilità di un’uscita del Regno Unito senza alcun accordo».