Parma sarà la città capitale italiana della cultura del 2020

Piazza Duomo,Parma
(ANSA)
Piazza Duomo,Parma (ANSA)

Parma sarà la città capitale italiana della cultura del 2020. Lo ha annunciato il ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini: la città italiana della cultura viene scelta da una commissione di sette esperti nominata dal ministero e riceverà un milione di euro per realizzare il progetto presentato.

Le altre nove città candidate erano: Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso. L’attuale capitale italiana della cultura è Palermo. La città scelta ha la possibilità per un anno di mostrare la sua vita e il suo sviluppo culturale: l’obiettivo è dunque «valorizzare i beni culturali e paesaggistici» di quel luogo e «migliorare i servizi rivolti ai turisti».

Il sintesi del progetto presentato da Parma:

«Sette distretti socio-culturali, dislocati in diverse aree della città, che diventano spazi di creatività, riflessione, rigenerazione e innovazione. Una Parma nuova che sta nascendo offre alla Parma storica e ai suoi palinsesti temporali l’occasione di vivere dentro l’oggi, in una città multiculturale che costruisce giorno per giorno la sua contemporaneità. Trentadue progetti stretti attorno al claim della candidatura – La cultura batte tempo – e ad un ambizioso progetto pilota. Trentadue sfide divise in produzioni, cantieri, esposizioni e rassegne, costruite insieme a tutte le istituzioni, le associazioni e le forze nazionali e europee di Parma e del territorio che la circonda, in una sinergia virtuosa tra pubblico e privato resa stabile a partire da questa candidatura. Trasformare lo spazio significa rigenerare il tempo che quello spazio produce, significa mettere in gioco una visione di città trasversale ai vari ambiti: dalla cultura all’urbanistica, dal sociale al turismo, dall’ambiente agli educativi e alle pari opportunità. Parma 2020 è una città intera, capace di fare impresa e di presentare un modello culturale a più voci e al contempo unitario, che dovrà guidarla da subito e negli anni a venire».