La Cina se l’è presa con Marriott per aver indicato alcune regioni cinesi come paesi separati

L'ingresso di un hotel della catena Marriott a Pechino (AP Photo/Mark Schiefelbein)
L'ingresso di un hotel della catena Marriott a Pechino (AP Photo/Mark Schiefelbein)

Il governo della Cina ha ordinato di chiudere per una settimana il sito locale della catena statunitense di hotel Marriott per aver indicato come paesi separati Tibet, Hong Kong, Macao e Taiwan. Il sito cinese di Marriott mostra ora un messaggio con delle scuse in cui si dice: «Non sosteniamo alcuna organizzazione separatista che danneggi la sovranità e l’integrità territoriale della Cina». In un questionario per i clienti in mandarino, Marriott aveva inserito nell’elenco dei possibili paesi di residenza Tibet, Hong Kong, Macao e Taiwan come opzioni. Il Tibet è una “regione autonoma” sotto il controllo cinese dagli anni Cinquanta, Hong Kong e Macao sono delle “regioni amministrative speciali” che dipendono dalla Cina e Taiwan continua ad essere rivendicata dal governo centrale di Pechino.