Francesca Barracciu, ex sottosegretaria alla cultura del governo Renzi, è stata condannata a 4 anni di carcere per peculato

L'ex sottosegretario alla Cultura ed al Turismo, Francesca Barracciu, durante il convegno intitolato "La memoria del futuro" organizzato da Ansamed a Pompei, 20 maggio 2014. ANSA / CIRO FUSCO
L'ex sottosegretario alla Cultura ed al Turismo, Francesca Barracciu, durante il convegno intitolato "La memoria del futuro" organizzato da Ansamed a Pompei, 20 maggio 2014. ANSA / CIRO FUSCO

Francesca Barracciu, ex sottosegretaria alla cultura del governo Renzi, è stata condannata in primo grado dal Tribunale di Cagliari a 4 anni di carcere per peculato aggravato, per una faccenda legata ai rimborsi spese quando era consigliere regionale in Sardegna tra il 2004 e il 2012. Di Barracciu si era molto parlato perché quando nel 2014 fu scelta come sottosegretaria da Renzi aveva già ricevuto un avviso di garanzia relativo all’indagine sui rimborsi spese. Il governo l’aveva a lungo difesa, fino a che Barracciu era stata rinviata a giudizio nell’ottobre del 2015 e si era dimessa.

A Barracciu era stato contestato inizialmente il rimborso di 33mila euro di benzina in tre anni, soldi che lei aveva spiegato di aver speso solo per partecipare a incontri legati al suo incarico di consigliere regionale. Dopo qualche mese la procura aveva aggiunto alle contestazioni anche i rimborsi relativi ad altri 40 mila euro circa, per un totale di circa 77 mila euro. Stando a quanto avevano raccontato i giornali, non sempre le spiegazioni di Barracciu sulle spese erano state puntuali e convincenti, soprattutto in riferimento alla sua effettiva presenza fisica nei luoghi in cui aveva detto di essersi recata in auto (chiedendo per questo motivo i rimborsi). Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 5 anni.