Trump vuole ancora candidarsi da indipendente?

Ha spiegato di non sentirsi più vincolato alla promessa fatta lo scorso settembre di sostenere il candidato scelto dalla convention dei Repubblicani

(Darren Hauck/Getty Images)
(Darren Hauck/Getty Images)

Il 29 marzo Donald Trump, candidato Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, ha detto di non ritenersi più vincolato alla promessa di sostenere il candidato presidente che verrà scelto dalla convention Repubblicana. Nel settembre 2015 Trump firmò – così come gli altri candidati Repubblicani alle primarie – un documento in cui si impegnava invece a non candidarsi da indipendente nel caso non avesse ottenuto la nomination, sostenendo quindi il candidato scelto dalla convention. Trump e gli altri candidati firmarono quel documento su richiesta di Reince Priebus, presidente del Republican National Commitee, il comitato che tra le altre cose si occupa di organizzare la convention e le primarie Repubblicane. La dichiarazione di Trump è arrivata durante un incontro organizzato dalla CNN in vista delle primarie del Wisconsin, che si terranno il 5 aprile. Quando l’intervistatore Anderson Cooper gli ha chiesto se si ritiene ancora vincolato a quella promessa Trump ha detto:

No, non più

Anche gli altri due candidati repubblicani – Ted Cruz e John Kasich – hanno lasciato intendere che, soprattutto nel caso in cui il candidato scelto dovesse essere Trump, non gli darebbero il loro appoggio. Cruz ha detto che non è non è disponibile a supportare un candidato che ha attaccato sua moglie e la sua famiglia e Kasich ha spiegato che se il nominato dovesse essere qualcuno che “fa del male allo stato e divide il paese non potrebbe supportarlo”.

Il documento era stato fatto firmare soprattutto perché si temeva che Trump avrebbe potuto decidere di candidarsi da indipendente qualora non avesse ottenuto la nomination dalla convention Repubblicana, che si terrà dal 18 al 21 luglio. Trump ha detto che il partito repubblicano lo ha trattato in modo ingiusto e che non vorrebbe mai “fare qualcosa contro la gente”, facendo riferimento ai suoi ottimi risultati nelle primarie fino a qui. Trump ha aggiunto che, allo stesso modo, nemmeno Ted Cruz sarebbe tenuto a dargli il suo supporto nel caso fosse Trump a vincere le primarie. Durante il dibattito Trump ha anche difeso Corey Lewandowksi, il direttore della sua campagna elettorale che è stato formalmente accusato dell’aggressione a una giornalista durante un evento elettorale. Secondo Trump la giornalista ha ingigantito di proposito la cosa.