Il riciclaggio di denaro, quello vero

Negli Stati Uniti il 90 per cento delle migliaia di tonnellate di banconote ritirate perché logore vengono usate per produrre energia e materiali isolanti

Ogni anno la Federal Reserve (Fed), la banca centrale degli Stati Uniti, distrugge più di 5mila tonnellate di banconote: dollari danneggiati o consumati dai milioni di passaggi di mano cui sono stati sottoposti, che devono essere quindi rimossi dalla circolazione e resi inutilizzabili. Un destino simile spetta alla maggior parte delle banconote usate in giro per il mondo, ma mentre queste finiscono per la maggior parte incenerite o in grandi discariche, negli Stati Uniti da qualche anno sono stati avviati programmi per riciclare e non sprecare la carta di grande qualità usata per stamparci sopra i dollari.

Come spiega il Wall Street Journal, la Fed ricicla il 90 per cento circa delle banconote che ogni anno toglie dalla circolazione. In parte sono bruciate negli inceneritori che producono energia elettrica, ma altre iniziative prevedono il loro utilizzo per fare del compost o per essere riutilizzate come materiale da costruzione per creare nuovi oggetti e prodotti.

Il riciclo su larga scala delle banconote usate iniziò nel 2011, quando la Fed chiese alle sue 12 divisioni locali in giro per gli Stati Uniti di trovare il modo di riutilizzare le banconote e senza costi aggiuntivi per l’amministrazione della banca centrale. Tra i primi a organizzarsi ci furono i responsabili della Fed di Philadelphia, che già nel 2011 iniziarono a inviare le banconote a una centrale elettrica della zona per bruciarle in modo da produrre energia, dirottandole dalla loro classica destinazione in discarica.

Prima delle nuove iniziative della Fed, nel 2010 solo il 30 per cento delle banconote veniva riciclato. Nel 2011, dicono sempre i dati della Fed, le banconote usate riciclate erano il 41 per cento, ma nel giro di un anno divennero l’82 per cento. Da allora il dato è continuato ad aumentare raggiungendo il 94 per cento del 2013.

A Chandler, in Arizona, la United Fibers LLC riceve ogni mese tre spedizioni di banconote triturate, che sono realizzate con un misto di cotone e di lino. L’azienda le lavora trasformandole in un ottimo isolante da inserire nei muri delle abitazioni, ma anche per produrre carta che viene utilizzata per stampare giornali o per altri impieghi industriali.

Parte delle banconote triturate non vengono invece né riciclate né bruciate, ma consegnate a singoli cittadini che ne fanno richiesta. La maggior parte delle domande proviene da artisti e creativi di vario genere, che le utilizzano per le loro opere. Le sedi locali della Fed preparano anche piccoli sacchetti contenenti le banconote ridotte in striscioline, da dare alle persone che visitano i loro uffici e agli stabilimenti di stampa del denaro.

Nell’Unione Europea la gestione delle banconote di euro usate ricade nella responsabilità delle singole banche centrali nazionali, che si coordinano con la Banca Centrale Europea. Sul sito della BCE non sono indicate le modalità con cui vengono distrutte le banconote, né ci sono riferimenti espliciti a programmi di riciclo del materiale.

Come per i dollari negli Stati Uniti, anche le banconote degli euro sono ritirate dalla circolazione quando sono ormai consumate, mutilate o non più leggibili. Chi è in possesso di una banconota molto logora o che ha rovinato direttamente in modo accidentale può recarsi a uno degli sportelli della Banca d’Italia per chiedere la sostituzione della banconota. Nella maggior parte dei casi la sostituzione avviene sul momento, ma se ci sono dubbi sull’autenticità della banconota possono essere necessari alcuni giorni per controlli aggiuntivi.