In Vaticano si paga solo in contanti

La Banca d'Italia ha sospeso il sistema che era usato per pagare con le carte di credito e il bancomat, a causa di un problema di autorizzazioni

The main entrance to the Vatican Museum is pictured at the Vatican on October 15, 2010. AFP PHOTO / Filippo MONTEFORTE (Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
The main entrance to the Vatican Museum is pictured at the Vatican on October 15, 2010. AFP PHOTO / Filippo MONTEFORTE (Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Dal primo gennaio la Banca d’Italia ha sospeso la possibilità di effettuare pagamenti con le carte di credito nello stato della Città del Vaticano: i pagamenti saranno possibili soltanto in contanti. È stato sospeso cioè il sistema POS collegato con il centro di elaborazione della banca, il dispositivo utilizzato dai commercianti con cui vengono accettate le carte di credito, le carte di debito e le carte prepagate. Nei musei, nei vari negozi e nelle farmacie è accettato ora soltanto il bancomat interno emesso dallo IOR, l’Istituto per le Opere di Religione, che amministra il patrimonio della Santa Sede.

La Banca d’Italia ha deciso di sospendere il sistema POS all’interno del Vaticano, che è amministrato da Deutsche Bank Italia, perché non è mai stata concessa alcuna autorizzazione per la gestione del servizio: in base alle norme antiriciclaggio, lo stato della Città del Vaticano, in quanto soggetto extracomunitario, non può avere un sistema POS gestito da una banca italiana e la Deutsche Bank Italia è un soggetto di diritto italiano a tutti gli effetti, secondo le norme del Testo Unico Bancario. La banca aveva presentato l’anno scorso la richiesta di gestione del POS del Vaticano, dopo 15 anni di gestione effettiva, ma la Banca d’Italia l’ha respinta il 6 dicembre scorso.

Quindi, per quanto se ne sa finora, non si tratta di una decisione presa a causa di operazioni sospette, ma per l’applicazione della normativa sulla possibilità di gestione del POS: nella Città del Vaticano «mancano i presupposti giuridici di una legislazione bancaria e finanziaria e di un sistema di vigilanza prudenziale, ulteriori rispetto a quelli in materia antiriciclaggio», riporta il Messaggero citando la Banca d’Italia. Padre Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, ha detto che «l’interruzione sarà di breve durata». Fino al 15 gennaio sarà ancora possibile, invece, acquistare online il biglietto per visitare i Musei Vaticani.

Nei mesi scorsi, il Comitato di esperti sulle norme antiriclaggio della Commissione Europea (MONEYVAl) aveva detto che lo stato della Città del Vaticano aveva fatto «passi in avanti per rendere più trasparenti le finanze», dopo la legge 127 emanata da Papa Benedetto XVI per adeguare la normativa dello stato con gli standard internazionali e con l’istituzione dell’Autorità antiriciclaggio interna (AIF). A luglio però, durante il Consiglio Europeo, i responsabili del comitato avevano specificato che ancora «ci sono alcune importanti questioni che devono essere affrontate per poter provare pienamente l’effettività del sistema».

Foto: FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images