Le cose rimaste sulla Luna

Abbiamo lasciato tonnellate di roba, tra palline da golf, stivali, escrementi, una foto, una piuma: e da lunedì anche due altre sonde

Lunedì 17 dicembre due sonde spaziali della missione Gravity Recovery and Interior Laboratory (GRAIL) della NASA si sono schiantate, non molto fragorosamente, sulla Luna. Non si è trattato di un incidente o di qualche calcolo sbagliato dell’orbita da percorrere: le due sonde sono state fatte volontariamente precipitare e disintegrare sul polo nord lunare dopo avere terminato la loro missione, durata poco più di un anno. Il lancio era avvenuto il 10 settembre 2011 e verso la fine dello stesso anno erano entrate nell’orbita lunare a circa 50 chilometri di distanza dal nostro satellite naturale. La fase scientifica della missione è durata pochi mesi ed è servita per raccogliere dati sul campo gravitazionale della Luna per capire meglio quale sia la sua composizione interna.

La fine delle due sonde di GRAIL può apparire un po’ drammatica, per gli appassionati di cose spaziali, ma quella di fare schiantare sonde e satelliti quando non servono più e hanno esaurito il loro ciclo di vita è una pratica molto comune per le agenzie spaziali. Periodicamente i satelliti che non servono più, e che orbitano intorno alla Terra, vengono fatti schiantare contro l’atmosfera terrestre così da ridurre l’affollamento di questi sistemi là fuori. La stessa pratica viene seguita per le sonde che gli enti spaziali hanno inviato negli anni verso i pianeti del Sistema Solare e verso il Sole.

Per ragioni di vicinanza e di interesse scientifico, sulla Luna a partire dalla seconda metà del Novecento si sono quindi accumulate grandi quantità di “rifiuti” spaziali. Secondo le stime più recenti, tra viaggi con umani a bordo per le missioni Apollo e missioni con sonde automatiche, sulla superficie della Luna ci sono oggetti e detriti realizzati dall’uomo per una massa complessiva di circa 181,4 tonnellate. Ci sono i resti di una settantina di veicoli spaziali, centinaia di piccoli oggetti e migliaia di frammenti e detriti. I primi due uomini a camminare sulla superficie lunare, Neil Armstrong e Buzz Aldrin, lasciarono circa 100 oggetti diversi nel punto dove allunarono nel Mare della Tranquillità.

Megan Garber dell’Atlantic ha trovato e pubblicato un elenco parziale, ma che rende l’idea, delle cose che ancora oggi si trovano sulla Luna. In molti casi, è bene ricordarlo, non si tratta di rifiuti, ma di oggetti che sono stati lasciati volutamente sulla Luna per segnare lo storico (e a pensarci ancora oggi, pazzesco) passaggio dell’uomo su un corpo celeste diverso da quello che lo ha da sempre ospitato. La lista comprende:

– Oltre 70 veicoli spaziali tra moduli lunari, sonde e rover utilizzati per muoversi più velocemente sulla superficie della Luna;

– 5 bandiere statunitensi su sei portate sulla Luna da altrettante missioni Apollo;

– 2 palline da golf,

– 12 paia di stivali;

– un numero non quantificato di telecamere;

– pellicole per cineprese;

– 96 sacche contenenti urine, feci e vomito;

– diverse macchine fotografiche con relativi accessori;

– strumenti da lavoro come martelli, pale, pinze e rastrelli;

– zaini;

– coperte termiche;

– strofinacci e fazzoletti inumiditi;

– kit per igiene personale;

– contenitori di cibo per viaggi spaziali;

– una fotografia della famiglia dell’astronauta Charle Duke (Apollo 16);

– una piuma di Baggin, il falco mascotte dall’Accademia dell’aviazione militare statunitense, usata per l’esperimento di caduta di un martello e di una piuma durante la missione Apollo 15;

– una piccola scultura di alluminio in ricordo degli astronauti e dei cosmonauti morti durante i primi anni dell’era spaziale, lasciata sulla Luna dall’Apollo 15;

– uno stemma della missione Apollo 1 che finì prematuramente a causa di un incidente che uccise tre astronauti;

– un disco di silicio con messaggi di pace da 73 capi di stato lasciato sulla Luna dall’Apollo 11 (per l’Italia il messaggio fu scritto dall’allora presidente Giuseppe Saragat);

– una spilla d’argento lasciata da Alan Bean durante la missione Apollo 12;

– una medaglia in onore e in ricordo dei cosmonauti sovietici Vladimir Komarov e Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio;

– un rametto d’ulivo in oro lasciato dagli astronauti dell’Apollo 11 in segno di pace.