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  • Mercoledì 12 dicembre 2012

La Corea del Nord ha lanciato un razzo

E stavolta pare sia stato un successo: il Giappone ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'ONU

La Corea del Nord ha lanciato, apparentemente con successo, un proprio razzo in orbita intorno alle due della notte appena passata (le 9:50 del mattino a Pyongyang). Stando alle informazioni circolate fino a ora, il razzo avrebbe seguito correttamente la propria traiettoria, dividendosi negli stadi previsti durante il proprio tragitto. Le autorità del paese hanno annunciato che il lancio ha permesso di collocare in orbita un satellite. Gli Stati Uniti hanno condotto alcune verifiche e hanno confermato che in effetti “un oggetto” è stato collocato nello spazio.

La notizia è stata commentata molto duramente da diversi membri della comunità internazionale. L’azione, che viola una risoluzione delle Nazioni Unite, è stata condannata dagli Stati Uniti, dal Giappone e dalla Corea del Sud, paese che tiene sempre sotto stretto controllo Pyongyang nel timore di iniziative militari contro i propri territori. Il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, ha parlato di una evidente violazione degli accordi presi dall’organizzazione internazionale. Il governo giapponese ha chiesto una riunione di urgenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che si dovrebbe tenere oggi.

Il razzo, spiegano su BBC, era formato da tre diversi stadi ed è stato lanciato da una base che si trova lungo la costa occidentale della Corea del Nord. Secondo il Comando di difesa aerospaziale del Nord America (NORAD), il primo stadio si è staccato mentre il razzo stava volando sopra il Mar Giallo, la porzione di oceano Pacifico tra la costa cinese e la penisola coreana. Il secondo stadio sarebbe invece caduto nel mare delle Filippine, poco prima della fase finale che avrebbe consentito di collocare un oggetto in orbita.

Durante il suo viaggio, il missile ha sorvolato anche l’isola giapponese di Okinawa, ma le autorità del Giappone non hanno lanciato colpi d’artiglieria per abbatterlo come era stato ipotizzato inizialmente. I giapponesi hanno parlato di un atto intollerabile e chiedono che siano presi provvedimenti contro la Corea del Nord. Il governo cinese, l’alleato più importante tra i pochi che ha ancora Pyongyang, non ha diffuso nessuna dichiarazione ufficiale sul lancio del missile.

Nei giorni scorsi la Corea del Nord aveva confermato di essere al lavoro a un nuovo razzo, e che il suo lancio avrebbe potuto subire qualche ritardo rispetto a quanto previsto inizialmente. La comunità internazionale, con Corea del Sud e Stati Uniti in testa, avevano intimato al governo di Pyongyang di fermare immediatamente i test, ricordando che un nuovo lancio avrebbe costituito la violazione della risoluzione ONU che vieta la sperimentazione di missili a lungo raggio. Da tempo la Difesa statunitense parla della possibilità che il regime nordcoreano sia al lavoro per la costruzione di missili in grado di raggiungere il territorio degli Stati Uniti.

Ad aprile di quest’anno la Corea del Nord tentò il lancio di un altro missile, ma le cose non andarono per il verso giusto. Il razzo rimase in volo per alcuni minuti, poi perse l’assetto ed esplose cadendo in un tratto di mare a ovest della penisola coreana. Verso la fine dell’inverno del 2009 fu effettuato un altro test missilistico, definito come un successo dal regime, anche se diversi rapporti degli Stati Uniti a riguardo parlarono di un’altra missione fallita con l’esplosione del razzo in volo.

Il lancio di oggi sembra invece sia stato un successo ed è la prima volta in cui sia il governo nordcoreano sia quello statunitense concordano sulla riuscita dell’operazione. Se confermato, per la Corea del Nord si tratta di un grande, e non trascurabile, passo avanti nella propria tecnologia missilistica rispetto allo scorso aprile quando il suo test fallì miseramente. Molti osservatori, inoltre, sono rimasti sorpresi dalla decisione di Pyongyang di lanciare il missile appena due giorni dopo la notizia di un possibile ritardo di settimane nella realizzazione del test.

Il lancio è avvenuto a quasi un anno dalla morte di Kim Jong Il, il dittatore che ha governato la Corea del Nord dal 1994 alla fine del 2011. Ora il controllo del paese è in mano al figlio, Kim Jong-un, che in un anno al potere ha portato avanti diverse modifiche negli alti comandi militari. Durante la scorsa estate il capo dell’esercito è stato rimosso dal suo incarico, ufficialmente per malattia, e pochi giorni dopo le sue dimissioni il “supremo leader” ha assunto la guida delle forze armate. Anche con il nuovo dittatore, la Corea del Nord continua a mantenere un’estrema chiusura nei confronti della comunità internazionale. Entrare nel paese, inoltre, è molto difficile ed è praticamente impossibile circolarvi liberamente. La popolazione soffre spesso la fame e sono necessari periodici piani di aiuto internazionali per fornire cibo e risorse al paese. Dopo l’ultimo test missilistico potrebbero essere decise nuove sanzioni nei confronti del regime.

foto: AP Photo/Kim Kwang Hyon