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  • Giovedì 10 maggio 2012

L’attentato in Siria

Due esplosioni a Damasco avrebbero ucciso almeno 40 persone, ferendone 170, davanti a un palazzo dell'intelligence militare

In this photo released by the Syrian official news agency SANA, flames and smoke raise from burning cars after two bombs exploded, at Qazaz neighborhood in Damascus, Syria, on Thursday May 10, 2012. Two large explosions ripped through the Syrian capital Thursday, heavily damaging a military intelligence building and leaving blood and human remains in the streets. (AP Photo/SANA)
In this photo released by the Syrian official news agency SANA, flames and smoke raise from burning cars after two bombs exploded, at Qazaz neighborhood in Damascus, Syria, on Thursday May 10, 2012. Two large explosions ripped through the Syrian capital Thursday, heavily damaging a military intelligence building and leaving blood and human remains in the streets. (AP Photo/SANA)

Secondo la televisione di stato siriana, quaranta persone sono morte e 170 sono state ferite in un attentato a Damasco. Attorno alle 7:50 di oggi ci sono state due forti esplosioni in una strada nel quartiere meridionale di Qazaz. Secondo la CBS l’obiettivo era un palazzo dell’intelligence militare, coinvolta nella repressione violenta delle rivolte degli ultimi 14 mesi ordinata dal presidente Bashar al-Assad: la facciata è stata molto danneggiata ma la struttura dell’edificio sembra intatta. In strada ci sono macchine e camionette distrutte, resti di persone e corpi carbonizzati. L’attentato è avvenuto in un’ora di punta, quando le persone vanno al lavoro o accompagnano i bambini a scuola. Il numero dei morti non è stato ancora confermato.

Nell’ultimo mese in Siria si sono verificati numerosi attentati, tra cui uno ieri che ha ferito alcuni soldati che scortavano la missione ONU nel Paese, vicino a Deraa. Il governo siriano ha definito “terroristi” gli autori degli attacchi e li ha accusati di essere responsabili delle violenze e delle rivolte contro il regime. L’opposizione invece ha accusato il governo di aver architettato l’attentato per screditare gli oppositori del regime.