In Costa d’Avorio le elezioni diventano un casino

Il presidente della commissione elettorale ha tentato di leggere i risultati, ma qualcuno gli ha strappato il foglio dalle mani

Dopo dieci anni senza elezioni la Costa d’Avorio è tornata a votare per eleggere il proprio presidente, ma la situazione, dopo il ballottaggio del 28 novembre, è sempre più caotica. Durante la proclamazione del vincitore i sostenitori dell’attuale presidente e candidato Gbagbo, appoggiati da parte della commissione elettorale, hanno stracciato il foglio con i risultati denunciando brogli, e gli oppositori, sostenitori del leader avversario Alassane Ouattara, hanno accusato a loro volta il presidente di voler insabbiare il risultato perché cosciente di essere stato sconfitto.

Lo scorso 31 ottobre si sono tenute le presidenziali, senza che alcun candidato raggiungesse il 50 per cento delle preferenze: il presidente Gbagbo è arrivato al 38 per cento, il leader dell’opposizione Ouattara al 32 per cento e l’ex presidente Henri Konan Bedie al 25 per cento. Tre giorni fa si sono affrontati al ballottaggio Gbagbo e Ouattara, e ieri avrebbe dovuto essere annunciato il vincitore. La corrispondente di Al Jazeera ha raccontato la scena, illustrata nella fotografia sopra: quando il presidente della commissione ha tentato di leggere i risultati è stato bloccato da parte degli stessi membri della commissione. È nata una piccola rissa, e qualcuno è riuscito a strappare di mano i documenti al presidente, strappandoli.

Gbagbo è alla guida del paese dal 26 ottobre del 2000, ma il suo mandato sarebbe formalmente scaduto il 30 ottobre del 2005. All’epoca il paese era da poco uscito dalla guerra civile ed era lontano da una effettiva pacificazione, così l’Unione Africana di concerto con il Consiglio di Sicurezza dell’ONU acconsentì a estendere di un anno il mandato di Gbagbo. Negli anni seguenti la forte instabilità politica ha indotto la comunità internazionale a temporeggiare, consentendo di fatto all’attuale presidente di controllare il paese per quasi il doppio del tempo rispetto al proprio mandato originario. Ouattara, leader dell’opposizione, è un cittadino del Burkina Faso, e non poté partecipare alla precedente consultazione elettorale in seguito alla decisione delle autorità del paese di escludere i candidati non originari della Costa d’Avorio.

Outtara è molto popolare nell’area nord della nazione, quella in passato controllata dai ribelli, dove è andato molto bene alle elezioni del 31 ottobre. I sostenitori del presidente Gbagbo accusano i ribelli di aver intimidito, anche con la forza, gli elettorali del nord, per spingerli a votare per lui. Il segretario degli Stati Uniti Hillary Clinton ha chiesto ai leader ivoriani di «agire in maniera responsabile e pacifica», mentre l’ONU ha decretato che, nonostante qualche irregolarità e violenza, le elezioni si sono svolte correttamente.

In seguito all’accaduto si sono sentiti spari a Abidjan, la città più popolosa ed ex capitale della Costa d’Avorio, ma non è chiaro da chi provenissero. Sabato scorso sono invece morte due persone, un militare e un civile, negli scontri tra i sostenitori dei due candidati.