Se solo non piovesse

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“>It never rains in Southern California, cantava Albert Hammond nel 1972, e c’è da sperare che gli sconvolgimenti climatici degli ultimi 40 anni non smentiscano l’assunto. Perché nella notte italiana, a San Diego, prende idealmente il via la stagione 2011-12 di basket universitario con la sfida tra North Carolina (squadra data al n°1 nelle classifiche prestagionali, favoriti per la vittoria finale) e Michigan State. Beh, e la pioggia che c’entra? È qui il bello: la sfida tra Tar Heels e Spartans – subito ribattezzata Carrier Classic – si tiene all’aperto su una portaerei (in inglese: Aircraft Carrier) della marina americana, al largo della costa di San Diego.

Non pensate (solamente) all’ennesima trovata da marketing a stelle e strisce. Oggi, 11 novembre, negli Stati Uniti si celebra il Veterans Day, festività nata nel 1919 per merito dell’allora presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson con il nome originario di “giornata dell’Armistizio” e dedicata a onorare il servizio delle truppe americane, di ieri e di oggi. Ecco allora entrare in scena la USS Carl Vinson, non nuova a momenti di celebrità come questo: era la base da cui decollava Tom Cruise/Maverick in Top Gun e, più recentemente, ha trasportato il corpo di un certo Osama Bin Laden nel suo ultimo viaggio, verso le profondità degli abissi.

Tra i 3.500 spettatori attesi a gustarsi la partita alcuni sono più attesi di altri, dal presidente americano Barack Obama a due leggende del basket (entrambe ex Lakers) come Magic Johnson (alma mater: Michigan State, trasportata al titolo NCAA nel 1979) e James Worthy (alma mater: North Carolina, trasportata al titolo NCAA nel 1982 insieme a un certo Michael Jordan). Non mancano le donne: Magic e Worthy sfideranno a una gara di tiro prima del via niente meno che Brooklyn Decker, modella, attrice, nonché signora Roddick («Devo giocare a basket con Magic e Worthy sotto gli occhi del Presidente Obama: nessuna pressione», twitta lei dimostrando buon senso dell’umorismo).

La palla a due è attesa per le ore 19 locali (in Italia la sfida sarà visibile alle 12.30 di sabato su ESPN America, canale 214 di SKY), e l’orario non è un dettaglio da poco. Dopo circa 50 minuti, infatti, sulle acque del Pacifico è atteso il tramonto, che ovviamente influirà sulle capacità visive dei giocatori, che dovranno adattarsi prima a una diversa inclinazione dei raggi solari e poi, nel secondo tempo, alla luce artificiale dei riflettori. Non è l’unico dettaglio preso in considerazione: i sintomi di un eventuale mal di mare sono stati esclusi calcolando peso (113.500 tonnellate!), baricentro e dimensioni della Carl Vinson (potrebbe ospitare 41 campi da basket, non uno!) mentre la mancanza di una copertura (fondamentale per i tiratori, che hanno bisogno di punti di riferimento fissi per calibrare le loro parabole) dovrebbe portare a un abbassamento delle percentuali di tiro di oltre il 3 per cento. Fatti tutti i calcoli, non resta che scendere in campo e giocare. Sperando solo che non piova.

Mauro Bevacqua

Nato a Milano, nel 1973, fa il giornalista, dirige il mensile Rivista Ufficiale NBA e guarda con interesse al mondo (sportivo, americano, ma non solo).