Ma ha inventato Facebook!

Ieri sera ho visto “The social network”, buon film per me. Poi abbiamo discusso tutta la sera con mia moglie su quanto lui fosse stronzo: cioè, io ho cercato di discutere di questo, mia moglie ha cercato di contestualizzare e di aggiungere al giudizio sul personaggio qualunque attenuante e valutazione estranea che impedisse di isolare il tema “quanto era stronzo?”.

Per me la storia – SPOILER! – del film è quella di un ragazzo sveglio e per bene che sta sempre vicino al suo amico sociopatico – il quale ha due persone che gli vogliono bene e si comporta scorrettamente con ambedue – fino a che il suo amico sociopatico non gli fa l’ennesima cattiveria insensibile. Finisce che il sociopatico non ha più nessuno che gli voglia bene, e che dei tribunali gli danno torto.

Vedo che secondo altri il film parla di un genio che inventa Facebook e ci rovescia il mondo, ma a me questa pareva una vicenda secondaria. In entrambi i casi, la domanda su quanto lui sia umanamente stronzo si può fare, ed è indipendente dal suo successo, dal suo genio, dalla sua simpatia in diverse scene del film (e anche dal fatto che il vero Zuckerberg sia diverso). Essere un genio e avere un grande successo imprenditoriale non implica obbligatoriamente comportarsi male con le altre persone.

Alla fine, malgrado ricordassi che le reazioni americane al film erano tutte sul tema “chissà come si è incazzato Zuckerberg per come lo hanno raccontato”, per avere dei dati che superassero l’ambito familiare ho lanciato un sondaggio nel mio nutrito gruppo di Friendfeed. Su un campione di circa 30 votanti per ora, da 0 a 10 il personaggio del film è stato dichiarato in media stronzo 6,9.


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).