A chi telefona Bersani?

Nel libro su Carlo De Benedetti di Paolo Guzzanti di cui tra giornali e giornalisti si parla parecchio negli ultimi giorni, c’è tra le altre cose il racconto di uno dei molti meccanismi con cui si relazionano giornali e politica in Italia: la telefonata per lamentarsi. Nel libro si cita la seguente frase di De Benedetti:

“Fare un giornale indipendente vuol dire che io e D’Alema non ci parliamo più, oppure che Bersani si lamenta con me dicendo che Ezio Mauro sta più al telefono con Franceschini che con lui. Si immagini cosa me ne frega a me di quanto sta al telefono Mauro”

Ora, che Franceschini stesse molto “al telefono” con Repubblica era cosa che i lettori al tempo delle primarie avevano intuito, ma Bersani oggi contesta quella ricostruzione. Cioè, “contesta”: o imbroglia, o dà del bugiardo a De Benedetti

“In vita mia non ho mai telefonato ai direttori dei giornali. Provate a chiedere”

I casi sono quindi appunto due: o Bersani nega con l’imbroglio (nel senso che non smentisce di essersi lamentato con De Benedetti, ma solo di non aver telefonato a Mauro, cosa che non contraddice la versione dell’editore), oppure vuole davvero negare tutto quanto sbrigativamente, e allora implica che De Benedetti menta.

Che poi chissenefrega, però sapere come si fanno i giornali è sempre interessante


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).