Bandiere e soli

Tokyo, 12 novembre, 224 giorni alle olimpiadi


Questa è la bandiera del Giappone: si chiama hinomaru (cerchio del sole).

Questa è un’altra bandiera del Giappone, che sicuramente avrete già visto, si chiama kyokujitsuki (bandiera del sole all’alba). 
Adesso è la bandiera della marina militare Giapponese, ma fino alla sconfitta del 1945 è stata usata come bandiera dall’esercito, e per questo è legata al periodo militarista e alla presenza coloniale dei giapponesi nei paesi asiatici. In previsione delle Olimpiadi la Corea ha chiesto che venisse bandita dalle manifestazioni sportive in quanto simbolo del colonialismo imperiale, del lavoro schiavistico, degli abusi sessuali, dei massacri attuati per decenni nella prima metà del ‘900. Per coreani e cinesi è l’equivalente asiatico della svastica tedesca. La risposta del Giappone è stata inamovibile: la bandiera è un simbolo storico e nessuno straniero può permettersi di impedirne l’uso, per ora il comitato olimpico internazionale ha accolto questa posizione e respinto le richieste coreane. Il governo giapponese, che in generale reagisce a queste richieste ignorandole con la sicurezza piccata di stare ricevendo un torto, sostiene che il simbolo del sole con i raggi, usato ormai da secoli, non abbia una connotazione politica. Infatti lo stesso motivo si trova sulle bandiere dei pescherecci, nelle xilografie di epoca Meiji e proprio la bandiera in questione è stata issata durante delle esercitazioni marittime nei porti cinesi e coreani, senza che si sollevasse alcuna protesta. Volendo fare un esercizio mentale si può trovare un parallelo italiano a questa vicenda, per quello che vale. Credo che il fascio da combattimento sia un elemento calzante: simbolo antichissimo, usato da migliaia di anni: dai romani ai rivoluzionari francesi, per arrivare dritto al fascismo. Ora, se il governo italiano insistesse a usare il fascio sulle bandiere dell’esercito di sicuro nessuno in Europa lo accetterebbe, e pochissimi anche in Italia si batterebbero per questo diritto. In fondo anche la svastica ha un passato millenario come simbolo solare, ma dopo Hitler in Europa non si può usare, ed è significativo che proprio i tedeschi siano i più severi a riguardo.

E la gente in Giappone cosa ne pensa? La questione del kyokujitsuki è semplicemente ignorata in toto da gran parte della popolazione. Simboli, ideologia e vicende dell’espansionismo imperialista giapponese sono lasciati ai margini dell’educazione scolastica, quindi sulle questioni di politica internazionale le decisioni sono prese dai membri del governo senza dover rendere conto a nessuno.
È vero che la bandiera dal sole con i raggi è tra le altre cose nel logo di un giornale, compare nelle pubblicità ed è uno dei tanti motivi del design giapponese, ma è anche invariabilmente la bandiera sempre presente ai raduni degli attivisti nostalgici di estrema destra e alle manifestazioni razziste come quelle che si svolgono per protestare contro la presenza di coreani a Tokyo. Per rincarare la dose il governo del Giappone ha usato l’argomento delle bandiere francese e britannica: sono state usate durante delle guerre di conquista: perché non vietare anche quelle alle olimpiadi?

È triste realizzare che sia così difficile fare passi avanti nella diplomazia asiatica. E poi le Olimpiadi non dovrebbero essere dei giochi in cui la nazionalità e le bandiere rimangono in secondo piano rispetto al puro spirito sportivo?

Un tifoso all’ultima partita di rugby quando il Giappone ha perso contro il Sud Africa

Flavio Parisi

Flavio Parisi @pesceriso vive in Giappone dal 2004, insegna italiano all'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, e l'opera lirica in una università giapponese. Il suo blog personale è Pesceriso.