La Marina Militare sta celebrando attacchi e battaglie del regime fascista

Da alcuni giorni la Marina Militare italiana sta celebrando sui social network e sul suo sito attacchi e battaglie navali compiute durante la Seconda guerra mondiale dal regime fascista in territorio greco, benché la Grecia fosse neutrale. Il 26 marzo la Marina Militare ha celebrato l’80º anniversario dell’attacco alla Baia di Suda, a Creta, in cui la Xª Flottiglia MAS, unità d’assalto della Marina italiana, affondò l’incrociatore britannico inglese York e danneggiò la petroliera norvegese Pericles, che in seguito affondò.

Il 29 marzo la Marina ha celebrato un altro anniversario di un attacco fascista, gli 80 anni della Battaglia di Capo Matapan, combattuta sempre in Grecia, a sud del Peloponneso, tra l’isola di Gaudo e Capo Matapan. La battaglia fu vinta nettamente dalla Marina britannica, e vi morirono più di 2.300 italiani. L’invasione della Grecia fu uno dei molti umilianti fallimenti delle forze armate italiane durante la Seconda guerra mondiale, nonostante la Marina parli di “una serie di successi”: e la Xª Flottiglia MAS diventò famosa anche per essersi ricostituita dopo l’armistizio come corpo militare della Repubblica di Salò, restando fedele a Benito Mussolini anche dopo la fine del regime. Per questo viene spesso ricordata e celebrata da gruppi di estrema destra e neofascisti.

I post pubblicati sui social network dalla Marina Militare stanno ricevendo moltissimi commenti negativi. Sul sito del corpo militare sono stati pubblicati anche due articoli molto dettagliati, che celebrano le battaglie.

Con un comunicato stampa, la Marina Militare ha risposto alle critiche, spiegando che «l’azione militare, così come numerosi altri eventi della storia navale italiana, una fra tutte quella di Alessandria avvenuta nel dicembre del 41, sono ricordate ogni anno, da decenni, per il sacrificio dei loro protagonisti, uomini in divisa, esempio di coraggio, capacità e tecnica, al servizio delle Istituzioni», e ha definito «strumentale correlare il loro operato alla forma di governo allora vigente».