You’re not forgotten here

Sono appena stato in Sudafrica e tra le altre cose non potevo leggere su nessuna cartina o segnale stradale il nome di Port Elizabeth senza pensare a “September Seventy-Seven, Port Elizabeth, weather fine”, che è il verso introduttivo di Biko attraverso cui molti di noi sono venuti a conoscenza dell’esistenza di una città che si chiamava così, a un certo punto. Io poi associavo spesso Biko con un’altra canzone di prigionia di PG che allora adoravo (soprattutto nella progressione finale), e che si chiama Wallflower. Fu ispirata dalle storie dei prigionieri torturati sotto la dittatura di Pinochet. Nel 1990 Gabriel la cantò a Santiago del Cile assieme agli Inti Illimani. Come altre canzoni di Gabriel, compare nella colonna sonora di Birdy in una versione strumentale.

Oggi ho scoperto che Peter Gabriel ha da poco messo online sul suo sito il video una versione voce e piano (il pianista si chiama Tom Cawley) di Wallflower: è nel primo video, a seguire un diario parlato delle cose che Peter Gabriel ha fatto negli ultimi tempi. Questa è la versione su YouTube, isolata dall’intro parlata ma di qualità video peggiore.


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).