Tre caselle, una crocetta

Confesso di stare seguendo poco l’informazione sulla politica di queste settimane. Lo so, lo so, suona altezzosamente snob: ma invece lo dico per mettere in conto che mi sia sfuggito qualcosa. Però aggiungo che in effetti, in queste settimane, mi pare non stia succedendo niente.
Quindi vorrei limitarmi a una considerazione che spero semplifichi e aiuti altri a investire meglio il loro tempo e imitare il mio percorso di salvezza. Un governo del M5S, per chi lo vuole ritenere realistico, avverrà solo a una delle due seguenti condizioni:
– il PD cambia clamorosamente idea e capovolge la sua posizione (è improbabile assai, ma è pur sempre il partito guidato da “Enrico stai sereno”, per quanto dimissionario)
– la Lega scarica il centrodestra e Berlusconi

Per quanto le teste siano di questi tempi matte e volubili, c’è una questione di matematica, grazie al cielo (così come prima delle elezioni sapevamo che non ci sarebbero state maggioranze, e infatti). Quindi è di una di queste due alternative che deve parlare chiunque voglia continuare a parlare dell’ipotesi di un governo del M5S: e chi creda in questa ipotesi deve dire a quale di questi due eventi crede. Uno o l’altro. Oppure nessuno, e allora non ci sarà un governo del M5S. Tre caselle, una crocetta. Dopo di che la discussione è finita – hai voglia a riempire pagine e costruire tattiche – e possiamo riprendere a fare altro. Chi vuole.
O no?

Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).