Sulle regole delle primarie per il ballottaggio

1. Le regole sono state scritte alcune settimane fa ed erano note. Mantenerle come sono è quindi del tutto “regolare”.
2. Alcune di queste regole erano state però contestate con valide ragioni, inascoltate. È del tutto legittimo e comprensibile che quelle ragioni siano di nuovo avanzate oggi, in buona fede e buona intenzione da chi le avanzò ieri.
3. Tra regole e rigidità c’è infatti differenza. Avvinghiarsi alla risposta non-si-cambiano-le-regole è indice di argomenti deboli e poca saggezza. Le cose si decidono con buone ragioni e per il meglio di tutti non perché ormai-sono-decise. La duttilità e la capacità di comprendere gli errori sono doti più importanti della coerenza cieca, che altrimenti suona come un alibi per altro.
4. Non si sta parlando di “cambiare le regole in corsa”, come si dice alludendo alla scorrettezza di applicare regole diverse in diversi momenti di una gara. Si sta parlando di cambiare le regole dei rigori quando sono finiti i 90 minuti. Non ci sarebbe nessuna differenza di trattamento né nessuna ricaduta su quanto è già avvenuto. Le regole che si discutono adesso non riguardavano la gara giocata finora. Si sta discutendo di modificare le regole di una gara ancora da giocare.
5. Altrimenti, se vogliamo decidere che si mantengono le regole com’erano prima del primo turno, perché siamo rigidi, allora non si capisce che bisogno ci fosse di una delibera di ieri che introduce invece delle novità: nelle regole “stabilite e accettate” non si parlava assolutamente di registrazione “presso il coordinamento provinciale”, ma si diceva che il coordinamento provinciale decideva le sedi delle registrazioni e più esplicitamente che queste si sarebbero svolte nei seggi.

Gli Uffici elettorali sono composti da almeno due addetti alla raccolta delle sottoscrizioni dell’Appello pubblico di sostegno alla Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”; alla registrazione nell’Albo degli elettori;

6. Incollo quello che mi ha scritto ieri un lettore di questo blog

Scusi se la disturbo via mail, ma ho letto la delibera numero 25 del coordinamento nazionale delle primarie
Ci ha dato un’occhiata?
Le diatribe attualmente in corso sul ballottaggio (votano solo gli iscritti al primo turno oppure no?) sono generiche e discutono il principio.
La delibera attuativa, pero’. è un vero SCANDALO.
In pratica, ogni coordinamento provinciale al quale verranno sottomesse le domande di “eccezione” (iscriversi al ballottaggio presentando motivazioni “credibili”) dovrà riunirsi e votare su ogni singolo caso. Passeranno solo i dossier che otterranno voto favorevole UNANIME!!!!!
A parte che già cosi’ è una roba che non sta in piedi. Ma si immagina, lei, che cosa capiterebbe se per caso nelle grandi città come Torino, Milano, Roma o Napoli, si presentassero, che so, 1.000 persone per chiedere il voto al secondo turno? Il Comitato provinciale dovrebbe riunirsi sabato 1 dicembre (unico giorno utile), analizzare 1.000 domande e votare su ognuna di esse? E basta un membro del comitato che dice no per escludere un potenziale elettore?
Ma, soprattutto, su che basi si giudica “credibile” una motivazione di non registrazione al primo turno? La delibera sembra dettagliare bene il regolamento, ma non lo fa affatto. Servono ricevute? Pezze d’appoggio? O ogni Comitato deciderà in modo diverso? Si valuterà la buona o la malafede di chi sosterrà di aver avuto degli imprevisti?
Insomma, che si sia d’accordo nell’aprire il voto a tutti oppure no, quel regolamento è semplicemente ridicolo. Una pagliacciata di cui non parla nessuno.
Magari, se anche lei la pensa cosi’, le scappa un pezzo sul Post o sul blog. La mia bacheca FB non ha certo lo stesso peso della sua firma!
Buona serata e scusi ancora per il disturbo via mail.

7. La storia della “giustificazione” per non essere registrati prima è stupida e umiliante, irrispettosa e antidemocratica. Ci mancherebbe che io debba spiegare a un “coordinamento provinciale” le mie private ragioni per non aver fatto la registrazione finora (e poi che fanno, le mettono a verbale? in un registro? immagino l’imbarazzo anche dei coordinatori): e chi insiste su questa assai derisa procedura non ci fa una bella figura, né il suo partito. Un partito di diffidenti e sbirri, non era l’idea che si voleva dare.

8. Le regole sono state scritte alcune settimane fa ed erano note. Mantenerle come sono è quindi del tutto “regolare”.
Ok, però leviamo almeno ‘sta stupidaggine di mandare le persone a presentare la giustificazione dal preside. I seggi riaprano le registrazioni e ai responsabili sia dato discrezionale mandato di obiettare a palesi irregolarità o iniziative sospette. Come dice Bersani: “Siamo gente perbene”.


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).