[Pillole] Tenere a distanza le persone

Il mio amico Stefano Scardovi mi ha segnalato questo articolo, dove in relazione al primo caso di infezione da Coronavirus in Vaticano il giornalista scrive Se la regola è “un metro« di distanza gli uni dagli altri” vuol dire, a conti fatti, che ogni fedele dovrà avere a disposizione quattro metri quadrati di sampietrini per stare al sicuro. Rischio di impraticabilità molto alto.» Mi spiace dirglielo, ma non è proprio così. Certo, se uno pensa alla singola persona e misura un metro per ogni direzione quello che viene fuori è un quadrato di lato due metri, e quindi area quattro metri quadri. Ma nessuno vieta di posizionare altre persone sui lati di quel quadrato: a questo punto otteniamo un reticolo di persone a distanza di un metro, e se fate i conti scoprite che l’area a disposizione di ciascuno di loro è di un metro quadro, o se preferite che il numero totale di persone che possono restare nella piazza si quadruplica rispetto alle stime del giornalista.

Ma Stefano va oltre! Nel posizionamento delle persone applicato qui sopra, abbiamo fatto una supposizione implicita: che le persone debbano per forza disporsi in un reticolo quadrato. Se invece usiamo un reticolo esagonale, sempre lasciando un metro di distanza tra le persone riusciamo a risparmiare ancora un po’ di spazio, lasciando circa 0,87 metri quadri a testa pur nel rispetto delle norme di sicurezza – ammesso che un metro di distanza sia sufficiente per proteggersi dal contagio. Morale? Coronavirus o no, la matematica è sempre tra i piedi, e quindi tanto vale saperla sfruttare bene!

Maurizio Codogno

Matematto divagatore; beatlesiano e tuttologo at large. Scrivo libri (trovi l'elenco qui) per raccontare le cose che a scuola non vi vogliono dire, perché altrimenti potreste apprezzare la matematica.