6 ipotesi sul PD e M5S

DuckQA
1. Perché il PD vuole governare con Grillo?
No, aspe’, la domanda vera non è proprio questa, ora ci arriviamo.
I parlamentari dei cinque stelle, senza per questo voler sminuire sul piano personale nessuno di loro, sembrano dilettanti allo sbaraglio: gente alle prime armi, digiuna di pratica politica, di meccanismi parlamentari, un po’ ignorante e un po’ anche presuntuosa, tendente al complottismo e irridente verso istituzioni e procedure (discutono sul mettersi o meno le cravatte al senato, spregiano il titolo di onorevole, considerano la fiducia al governo un teatrino etc.). Insomma: sono inesperti e sono pure ostili all’incarico, quindi

1.1. Perché il PD continua a dire  che la cosa più responsabile da fare è investire di responsabilità degli irresponsabili?
Ipotesi A: Perché il PD pensa già alle prossime elezioni (ritenute quanto mai prossime) e non vuole andarci dopo aver fatto la figura di chi inciucia con Berlusconi
Ipotesi B: Perché governare con Berlusconi è peggio di governare con i cinque stelle.
L’ipotesi A non sta in piedi: chi ha votato cinque stelle per punire la sinistra sta ora reclamando a gran voce un accordo di governo, quindi al PD conviene votare subito e riprendersi i voti dei delusi dalle cinque stelle (questi due partiti che si palleggiano i musi lunghi, comunque la si pensi, fanno tristezza).
L’ipotesi B non sta in piedi perché con Berlusconi il PD ci ha governato fino a ieri.

2. Il movimento cinque stelle è irresponsabile a non volere governare col PD?
Ipotesi A: Sì, il paese è alla deriva e necessita di un timoniere
Ipotesi B: No, chi ha votato cinque stelle punta alla sostituzione integrale della classe politica, dunque i cinque stelle fanno bene a non allearsi con nessuno e a votare solo per punti nodali del programma di governo, come la legge elettorale, per poi tornare subito alle urne e riscuotere un successo ancora maggiore.
L’ipotesi A rimanda alla domanda 1.1, solo leggermente riformulata:

1.1 (reprise): Se ci serve un timoniere perché il PD vuole a tutti i costi Schettino?

L’ipotesi B è fastidiosa ma è legittima: i parlamentari dei cinque stelle hanno sottoscritto, prima di venire eletti, un codice comportamentale che vieta loro di formare alleanze. C’è una lunga lista di intellettuali che tifa perché lo trasgrediscano (e già qua uno si confonde, perché sono gli stessi che fino all’anno scorso sottoscrivevano manifesti per l’importanza di rispettare le regole) e li incitano a farlo in nome del “non c’è vincolo di mandato”, di fatto trasformando una possibilità (il parlamentare che non dovesse più riconoscersi nel suo partito può cambiare schieramento) in una specie di dovere automatico, pena l’essere etichettati come “antidemocratici”. I cinque stelle fino a ora si riconoscono nel loro statuto: perché questa smania di convertirli? Si torna alla domanda 1.1., ipotesi A.

3. Perché il PD ha perso le elezioni?
Ipotesi A: Ha perso perché insegue i voti dei moderati, del centro, e dei delusi da Berlusconi, e invece per queste elezioni molta gente era orientata a un voto che fosse molto di sinistra, radicale, netto.
Ipotesi B: Ha perso perché gli elettori liberal, moderati e del centro sono rimasti freddi di fronte alla mancata candidatura a premier di Renzi, percepito da molti come un leader nuovo, e slegato dal passato vetero-comunista in cui il PD si presume affondi le sue antiche radici (che per quanto antiche, spaventano ancora i moderati).
A seconda che si sposi la A o la B, ci si schiera sul futuro del partito democratico (che comunque sembra già deciso: alle prossime elezioni, via la vecchia classe dirigente e dentro la nuova).

4. Il movimento cinque stelle è di stampo autoritario o democratico?
Ipotesi A: È un movimento che Umberto Eco definirebbe Ur-fascista: percorso cioè da pulsioni populiste e anti-democratiche, talvolta esplicite, talvolta no.
Ipotesi B: È un movimento anarcoide, le cui venature sotterranee appartengono ai centri sociali dell’estrema sinistra e ai contestatori più radicali.
L’ipotesi A è sostenuta da ali molto a sinistra, come Wu Ming, che vedono in Grillo una deriva autoritaria e populista del vecchio qualunquismo (“chi si dice nè di sinistra nè di destra è sempre di destra”)
L’ipotesi B è sostenuta dai Berlusconiani e da alcuni centristi (ritengono che i cinque stelle siano composti da  No Tav e  Black Blok).
Le due ipotesi stanno in piedi e si sostengono l’una con l’altra, ma solo a patto che si parli degli attivisti, e non dei semplici elettori (che spesso sono pensionati, delusi di destra e sinistra in cerca di un voto di protesta, giovani privi di qualsiasi formazione o dottrina politica):il movimento è composto da anarco-capitalisti, innamorati della spersonalizzazione, di una fantomatica democrazia diretta, che più che altro ricorda il vecchio concetto concetto del “popolo al potere”, dove il “popolo” sostituisce l’individuo, lo ingloba, lo annulla.
(Qua sono un po’ meno confuso: per me la modernità è una cosa estremamente complessa, e per questo c’è bisogno di una democrazia non solo rappresentativa, ma addirittura di vera e propria delega. Certe cose – la maggior parte di quelle che dovrebbe discutere un parlamento – necessitano di esperti in grado di gestire la complessità e le infinite interazioni di ogni problema. La democrazia non ha bisogno di gente come me o peggio di me, ma di gente molto migliore di me, più colta, più capace, con più metodo e, sì – in questo forse i cinque stelle hanno ragione a porre una pregiudiziale morale – anche degna di fiducia).

5. Il movimento cinque stelle è un pericolo per la democrazia?
Ipotesi A: Sì, il richiamo a un parlamento col 100% dei consensi e l’idea di governo globale nei video di Casaleggio testimoniano una voglia di totalitarismo che può mettere a repentaglio la tenuta delle istituzioni.
Ipotesi B: No, questi sono troppo scemi per un colpo di stato.

Le ipotesi A e B si contraddicono solo apparentemente, quindi potremmo tagliarne una e sintetizzarle in una terza:
Ipotesi C: È un pericolo se si sottovalutano certe idee inquietanti dei suoi attivisti e dei suoi fondatori.

5.1. L’ipotesi C è un’ipotesi valida?
Ci vorrebbe uno storico serio per rispondere: il fascismo, oltre al consenso dei militanti e al culto della personalità del leader,  aveva dietro dei potentati economici a sostenerne l’ascesa (l’aristocrazia agraria al sud, quella industriale al nord) e prese il potere con una sorta di milizia armata. I cinque stelle che poteri forti hanno dietro? La società di comunicazione di Casaleggio? L’autista imprenditore che costruisce resort invenduti in Costa Rica? Sembra pochino. E sono armati? Sono pronti a conquistare Roma marciando? A bastonare fuori dalle urne chi non li vota? Hanno giornali, tv, media a propria disposizione per mettere a tacere il dissenso e diffamare? (Be’, effettivamente trollano parecchio). Il danno più serio che possono fare è propagare una certa mentalità acritica tra gli strati già meno dotati di capacità critica. Ma in Italia non è una novità: lo ha fatto Berlusconi per vent’anni, con mezzi ben più martellanti, e riuscendoci con molta efficacia. Quindi diciamo che se il colpo di stato ci doveva essere, c’è già bello che stato.

6. Il successo del  Movimento cinque stelle è dovuto alla rete o al voto di protesta?
Ipotesi A: Alla rete (è la posizione dei movimentisti a cinque stelle e di nessun altro, nemmeno dei suoi stessi elettori).
Ipotesi B: Al voto di protesta, l’uso che i cinque stelle fanno della rete è datato e anacronistico (è la posizione di tutti gli altri).
Sposando l’ipotesi B, che sembra convincente, resta da capire la polemica sulla comunicazione verticale di Grillo (“emette ma non riceve”).

6.1 Chi è in Italia a “emettere e ricevere”?

6.2 Quale politico italiano possiede nozione di questa maniera “orizzontale” di gestire la comunicazione sul web?
Il metro di paragone impiegato da tutti per questo tema è la campagna elettorale internet based di Obama.

6.3 Per chi, in un paese con un’opinione pubblica orientata prevalentemente da televisione e stampa come l’Italia, avrebbe avuto senso basare questa campagna su internet?
Supponendo che avrebbe avuto senso per uno come Renzi:

6.4 Le sue primarie furono o non furono internet based come si dice che furono?

6.5 E allora perché le  ha perse?

Mario Fillioley

Ho tradotto libri dall'inglese in italiano. Poi ho insegnato italiano agli americani. Poi non c'ho capito più niente e mi sono messo a scrivere su un blog con un nome strano: aciribiceci.com