L’uomo jet, Gandhi in Palestina, l’energia gratis per l’Africa: i primi sogni del Ted

Allora funziona. Funziona sempre. Questo meccanismo magico per cui vai al TED e impari, prendi appunti, ridi, ti emozioni, e alla fine ti ritrovi all’ennesima standing ovation a battere le mani come un pazzo. Non tanto a chi sta sul palco, ma a quella cosa lì che ci ha raccontato: lui, lei, non importa che mestiere facciano, lui e lei non importa da dove vengano, lui e lei come tutti gli altri. E la storia è sempre quella: i sogni si possono realizzare. La prima giornata di TED Global 2011 a Edimburgo è stata una partenza col botto. Sul taccuino (le note dell’iPhone…), ho una montagna di link da investigare. Ecco i primi dieci che mi vengono in mente


Richard Wilkinson, Social Epidemiologist all”università di Nottingham. Ha scritto The Spirit Level. Qui ha detto (e dimostrato) che le società dove c’è maggiore diseguaglianza sociale sono quelle con più problemi e più infelici. “If the americans want to live the american dream, should go to Denmark”.


Kevin Slavin, Algoworld Expert, spettacolare preentazione di come il mondo dipenda da decisioni prese da algoritmi in millesimi di secondo. “There is a bright future if you are an algorithm”


Shohei Shigematsu, architetto giapponese, suoi alcuni progetti spettacolari (realizzati e non) attorno al concetto di scatola (la Broad Foundation a LA, il Museo di Belle Arti del Quebec, la Cornell University, un building al 111 di Jersey City). E una idea per ripensare il Giappone dopo lo tsunami.


Asaf Avidan, cantautore folk con una voce incredibile, in certi momenti sembra posseduto, i critici dicono sembri Janis Joplin, The Reckoning il suo disco. Qui ha fatto furore.


Julia Bacha, filmaker, con un suo documentario ha svelato al mondo, nel disinteresse dei media, il movimento pacifista di alcuni villaggi palestinesi nei territori occupati in Palestina rispondendo alla domanda che le facevano “Where is the palestinian Gandhi?”


Yves Rossy, noto come Jetman, con due ali jet-powered attaccate alla schiena, ha attraversato la Manica e il Grand Canyon. “Un giorno tutti potranno farlo”


Geoffrey West, Theorist, con un tema di scienziato ha costruito una teoria generale delle città partendo da fatto che ogni settimana che passa un altro milione di persone di aggiungono alla popolazione delle città. La legge è questa: “Doubling the size of a city increases everything by 15%)


Hasan Elahi, Privacy Artist che non voleva dire nulla per me fin quando non ho sentito la sua storia, fermato per un controllo dal FBI e sospettato di tutto, ha deciso di mettere ogni istante della sua vita online automaticamente (nella foto i gabinetti che usa). Sul suo sito ci sono 46 mila immagini dedicate alle agenzie per la sicurezza: “Doing so I am devaluing their currency: information”


Balazs Havasi, ungherese, presentato come il pianista più veloce del mondo, ha chiuso la prima giornata con una esibizione mozzafiato accompagnato da un batterista ultrarock. Da scaricare subito le sua canzoni.


Justin Hall-Tipping, Science Entrepeneur, la storia più bella del giorno la sua, che indaga la nano-energia che ciascuno di noi potrà produrre a bassissimo costo e che custodisce – commuovendosi – nel portafoglio la foto di una bimba morta di sete in Africa. “The future plant of tomorrow is not a power plant, the future grid is not a grid. It is my energy!”. Visionario

A domani…

Riccardo Luna

Giornalista, sono stato il primo direttore dell'edizione italiana di Wired e il promotore della candidatura di Internet al Nobel per la Pace. Su Twitter sono @riccardowired Per segnalare storie di innovatori scrivetemi qui riccardoluna@ymail.com. La raccolta dei miei articoli per Wired è un social-ebook scaricabile da www.addeditore.it.