I libri di Tzvetan Todorov

Tzvetan Todorov, che è morto martedì a 77 anni, era un uomo speciale: coraggioso, lucido anticonformista, insegnante e conversatore affascinante, simpatico seppur inizialmente un po’ scontroso. È stato uno dei massimi intellettuali del XX secolo: storico, filosofo, critico strutturalista e sociologo, celebre teorico della letteratura e studioso di grande originalità dei temi dell’alterità, dello spaesamento e dei totalitarismi. Basta andarsi a leggere la lista dei suoi libri per rendersi conto della vastità dei suoi interessi.

Todorov era nato nel 1939 a Sofia, dove si era laureato in filologia francese. Nel 1963 si era trasferito a Parigi, come Julia Kristeva, dove aveva studiato semiotica con Roland Barthes e, cinque anni dopo, era diventato direttore del Centro nazionale francese della ricerca scientifica, iniziando una ricca attività accademica e saggistica e diventando di fatto, e di diritto, un francese. Dagli anni Ottanta ha svolto ricerche di tipo filosofico antropologico come La conquista dell’America (1984) Noi e gli altri (1989). Ma il suo interesse principale, al quale ha dedicato i suoi libri più famosi, è stato il ruolo del singolo e della sua responsabilità nella storia. Todorov stato un intellettuale militante, nel senso più alto e purtroppo oggi più raro, del termine.

Fondamentali sono i suoi lavori sui totalitarismi, trattando assieme fascismo e stalinismo, e sulle vittime dei lager e dei gulag (“Di fronte all’estremo”, 1992; Memoria del male, tentazione del bene (2000). Ne Gli abusi della memoria (1995), che tratta del “dovere di ricordare”, Todorov si era e ci aveva interrogato se questo “non dimenticare” non impedisca il superamento del passato (che non significa affatto il perdono) e renda impossibile la fine dei conflitti.
In a paura dei barbari. Oltre lo scontro di civiltà (2008), Todorov mise in guardia sul rischio della deriva violenta dell’Europa a causa del clima di paura e tensione perenni, mostrando come anche in Europa il rapporto con l’altro stava diventando sempre più difficile: «Dobbiamo evitare di diventare anche noi “barbari”, di diventare torturatori come quelli che ci odiano. Il multiculturalismo è lo stato naturale di tutte le culture. La xenofobia, le pulsioni sull’identità tradizionale non sono destinate a durare. Una cultura che non cambia è una cultura morta»

I libri di Todorov pubblicati in italiano:

• I formalisti russi. Teoria della letteratura e del metodo critico, Einaudi, 1968

• La letteratura fantastica, Garzanti, 1977

• Teorie del simbolo, Garzanti, 1984

• La conquista dell’America. Il problema dell’altro, Einaudi, 1984

• Critica della critica. Un romanzo di apprendistato, Einaudi, 1986

• Simbolismo e interpretazione, Guida, 1986

• Una fragile felicità, Il Mulino, 1987

• Racconti aztechi della conquista (con Georges Baudot), Einaudi, 1988

• Poetica della prosa, Theoria, 1989

• Noi e gli altri. La riflessione francese sulla diversità umana, Einaudi, 1989

• Io e gli altri, Einaudi, 1990

• Poetica della prosa, Theoria, 1990

• Michail Bachtin, Einaudi, 1990

• Le morali della storia (1991)

• La deviazione dei lumi, Tempi moderni, 1990

• Di fronte all’estremo, Garzanti, 1992

• I generi del discorso, La Nuova Italia, 1993

• Una tragedia vissuta. Scene di guerra civile, Garzanti, 1995

• Le morali della storia, Einaudi, 1995

• Gli abusi della memoria, Ipermedium, 1996

• L’uomo spaesato. I percorsi dell’appartenenza, Donzelli, 1997

• La vita comune, Pratiche, 1998

• Memoria del male, tentazione del bene, Garzanti, 2001

• Fragile felicità, SE, 2002
• Il nuovo disordine mondiale, Garzanti, 2003

• Benjamin Constant. La passione democratica, Donzelli, 2003

• Lo spirito dell’illuminismo, Garzanti, 2007

• La letteratura in pericolo, Garzanti, 2008

• La paura dei barbari. Oltre lo scontro delle civiltà, Garzanti, 2009

• La bellezza salverà il mondo, Garzanti, 2010

• Una vita da passatore, Sellerio, 2010

• I nemici intimi della democrazia, Garzanti, 2012

• Gli altri vivono in noi, e noi viviamo in loro, Saggi 1983-2008, Garzanti, 2012

• Goya, Garzanti, 2013

• La pittura dei lumi, Garzanti, 2014

• Resistenti, Storie di donne e uomini che hanno lottato per la giustizia, Garzanti, 2015

Francesco Cataluccio

Ha studiato filosofia e letteratura a Firenze e Varsavia. Ha curato le opere di Witold Gombrowicz e Bruno Schulz. Dal 1989 ha lavorato nell’editoria e oggi si occupa della Fondazione GARIWO-Foresta dei Giusti. Tra le sue pubblicazioni: Immaturità. La malattia del nostro tempo (Einaudi 2004; nuova ed. ampliata: 2014); Vado a vedere se di là è meglio (Sellerio 2010); Che fine faranno i libri? (Nottetempo 2010); Chernobyl (Sellerio 2011); L’ambaradan delle quisquiglie (Sellerio 2012); La memoria degli Uffizi (Sellerio 2013); In occasione dell’epidemia (Edizioni Casagrande 2020); Non c’è nessuna Itaca. Viaggio in Lituania (Humboldt Books 2022).