Le mele e le pere dell’Autorità delle Comunicazioni

“there are lies, damned lies and statistics”

E’ una frase quasi proverbiale (forse di Mark Twain, forse di Benjamin Disraeli) che, come riporta Wikipedia, “describing the persuasive power of numbers, particularly the use of statistics to bolster weak arguments.”

Premessa: io non risparmio critiche alle multinazionali americane che operano su internet, come sa bene chi mi legge di frequente. ma non per questo si devono usare argomenti fallaci per criticarle, sennò l’effetto è controproducente: se la critica che si porta è sbagliata, si passa dalla parte del torto.

Mi ha colpito la slide sotto, di questo rapporto dell’AGCOM “Osservatorio_Trimestrale_2013_03_31” (pdf) che si allarga in una “strana” analisi; strana perchè mai fatta.

2013-06-15_1117_agcom_telco_ott

“lo pensi o lo sai ?” dico sempre..

Internet è una cosa meravigliosa (tra l’altro) perchè se hai un po’ di curiosità puoi andare a guardarti i numeri alla fonte e non accontentarti di quello che ti viene detto. quindi non perchè lo pensi perchè ti è stato riferito, ma perchè lo sai perchè puoi andare a verificare.

Questa slide mi pare decisamente parziale perchè le basi dei calcoli sono fallaci:

  1. top six che non lo sono: le sei telco considerate vengono chiamate le “TOP six”.Chi parla male, pensa male… e vive male… perchè “TOP” ?se sono considerate le attività worldwide, come recita la nota, balza all’occhio che dei 6 operatori elencati, solo 2 sono “vere top six” mancano colossi  mondiali, tipo verizon, at&t, NTT, China Mobile.Secondo questo documento di Total Telecom che premia i “World Communication Awards 2012”, BT che secondo AGCOM sarebbe nei “ TOP six”, in realtà si piazza al 16 posto. Perchè inserire tra i “TOP” 4 su 6 che “TOP” non sono ?
  2. OTT che non lo sono: confrontereste le ferrovie dello stato con la rinascente ? (sia dal punto di vista degli investimenti che dai costi della merce da rivendere).non a caso l’89% dei ricavi di amazon è costo del venduto. attenzione, non dico che non sia un operatore internet, dico che Amazon non è Over The Top, ovvero che non eroga i suoi servizi online, al massimo è “Over The Post”.Per chiarire, Amazon è un “OTT” tanto quanto Fineco (allora ci mettiamo tutte le banche ?).Ed Apple ? perchè Apple sarebbe un OTT e Dell o Samsung no ? chiaro che metterci dentro Apple aiuta a raggiungere la tesi che si vuole dimostrare, con la pila di ricavi, di capitalizzaione e di risorse finanziarie che ha.
    Ma se proprio si volesse tirare dentro ad ogni costo, e si volesse fare un discorso corretto, si dovrebbero prendere solo i ricavi da servizi online (ma non si potrebbe dire nulla su margini, investimenti, risorse finanziarie disponibili…).
    Perchè non considerare dei veri player OTT come ebay o groupon al posto di amazon e apple ?

 

Allora stamattina ho fatto un lavoretto con excel, andandomi a prendere i valori del tasso di cambio con l’Euro a fine di ogni trimestre (il periodo considerato da AGCOM sono 4 trimestri da aprile a marzo; anche il tasso di cambio influisce non poco…) e i dati di ricavi trimestrali per tutte le aziende citate.

Potete scaricare il file qui, e segnalarmi gli errori che ho fatto: Download 2013.06.15 agcom Telco-OTT (xls).

Tra le “top six che non lo sono” ho considerato le aziende indicate da AGCOM: Deutsche Telekom , France Telecom, Telecom Italia, BT Group, Telefonica, Vodafone

Tra le “top six” ho considerato quelle della classifica dei World Communications Award: Deutsche Telekom, Telefonica, China Mobile, NTT, Verizon, AT&T

Tra gli “OTT che non lo sono”, ho considerato quelli indicati da AGCOM: Apple, Google, Yahoo, Facebook e Amazon.

Tra gli “OTT” ho considerato ebay (che include paypal!) e groupon al posto di amazon ed apple.

Se non ho fatto errori, graficamente il risultato che si ottiene confrontando i dati forniti da AGCOM con quelli calcolati come descritto sopra, è questo:

Ricavi per i dodici mesi fino al 31.3.2013

2013-06-15_1117_agcom_telco_ott

Le “top six” hanno ricavi significativamente maggiori di quelli presentati da AGCOM e gli “OTT” ricavi significativamente inferiori.

L’effetto è che la rappresentazione di AGCOM di un testa a testa tra le due categorie proprio non c’è. (i calcoli ed i criteri sono descritti trasparentemente sopra).

Ho quindi voluto anche vedere graficamente di quanto è la differenza tra i due calcoli, nel rapporto dei ricavi tra Top Six e OTT. il risultato è il seguente:

Rapporto tra OTT e “Top six”

2013-06-15_1334_eccesso_agcom

Il rapporto è 6,5 a 1

Non dico che i dati di AGCOM siano necessariamente “sbagliati”, dico che la selezione del campione su cui basare i dati modifica di molto i risultati. Allora dovrebbero dichiarare i criteri di selezione ed illustrarli.

I dati presentati da AGCOM non sono “le top six” vs. “gli OTT” ma “le top six europee” vs. “una selezione di OTT”, facendo rientrare negli OTT aziende che OTT non sono. I criteri di selezione però non vengono esplicitati, facendoli apparire come dati rappresentativi del mercato.

Come direbbe il mio amico MD; “de che stammo a parlà ?”

Della modesta capacità delle aziende europee di competere con le aziende tecnologiche USA ? allora diciamolo chiaro e tondo e facciamo un discorso rigoroso considerando tutte le aziende e confrontando mele con mele e pere con pere. e soprattutto senza andarle a selezionare per ottenere numeri a sostegno di una tesi.

Facciamo un dibattito basandoci su dati oggettivi e con criteri di selezione trasparenti. Se la conclusione sarà “non riusciamo a competere efficacemente” facciamo delle iniziativee europee per migliorare la competitività. (negli aerei lo facciamo, per esempio)

E se si ritiene che sia necessario qualche intervento regolamentare per ristabilire un “level playing field” a causa di qualche asimmetria che favorisce una parte piuttosto che l’altra, diciamolo chiaramente, mettiamolo sul tavolo della discussione ed eventualmente implementiamolo.

Ad esempio, siamo sicuri che ci piace il Cloud made in USA, alla luce degli eventi di PRISM ? (che nascono dalla asimmetria regolamentare tra Europa ed USA nel bilanciamento in materia di law enforcement e privacy) possiamo decidere che i cloud usati in Europa dalla PA e dai suoi contractor devono stare in Europa ed essere sottoposti ad audit ?

E’ comprensibile che un privato confronti mele con pere, selezionandole oculatamente per sostenere la tesi pro domo propria.

Fa legittimamente sollevare un sopracciglio se lo fa una Autorità di Garanzia del mercato che deve applicare le norme e non fare politica industriale.

Stefano Quintarelli

Imprenditore, manager infobulimico, attento al rapporto internet-società; sempre curioso! http:// blog.quintarelli.it