L’Auditorium esaurito per Neelie Kroes che non è una rockstar ma parla di Internet

Arriva in Italia Lady Internet. Così forse possiamo rispettosamente chiamare la vice presidente della commissione europea Neelie Kroes. Olandese, 70 anni ottimamente portati, è lei la persona che più di ogni altro sta spingendo per la diffusione della rete e della cultura digitale in Europa. Lo strumento fondamentale con cui si muove è una Agenda Digitale, un elenco di cose da fare per uscire dalla crisi usando la rete, detto in maniera banale. In realtà si tratta di un atto solenne della commissione europea, adottato nella primavera del 2010, per preparare l’Europa alle sfide del prossimo decennio. Gli obiettivi sono fissati per il 2020, e sono molto impegnativi in termini per esempio di banda larga e ultra larga. Soprattutto per l’Italia che negli ultimi tre anni non è che si sia dannata per far arrivare Internet a tutti e per spiegare ai cittadini perché è importante usare la rete.

Finora tutte le volte che la Kroes era invitata in Italia, il suo staff rispondeva elegantemente “no thanks”, spiegando che il commissario non voleva venire a fare “smokeware”, cortine fumogene di parole, fino a quando il governo non avesse preso impegni seri e concreti in questo senso. Per questo l’arrivo della Kroes in Italia mercoledì 11 aprile è una buona, anzi un’ottima notizia. Vuol dire che le cose si stanno finalmente muovendo. Arriva su invito del presidente di Confindustria Digitale Stefano Parisi per partecipare ad un convegno all’Auditorium di Roma che è tutto esaurito come per una rockstar: 1300 registrati. Accanto alla Kroes ci saranno i due ministri in prima linea sulla realizzazione della Agenda digitale italiana, Francesco Profumo e Corrado Passera; poi seguirà una tavola rotonda che vedrà tra gli altri il sindaco di Firenze Matteo Renzi, che ha scelto con convinzione la strada del governo aperto, trasparente e partecipativo come indicato anche dalle Kroes; e Riccardo Donadon, fondatore di H-Farm, una fabbrica di startup che è una delle più belle realtà di innovazione del paese.
Insomma, la mattina dell’11 sarà un momento importante per i tanti in Italia che in questi anni si sono spesi per una rivoluzione digitale mentre la politica pensava ad altro. Nel pomeriggio la Kroes incontrerà i sei gruppi di lavoro che stanno ultimando l’Agenda Digitale italiana: anche qui, non si tratta di fare filosofia, quel documento il 15 giugno sarà il presupposto di un decreto del governo (Digitalia) destinato a cambiare radicalmente il nostro rapporto con Internet.

È una donna abbastanza eccezionale la Kroes: parla di Internet con la passione per la rete che potrebbe avere un ventenne. Fra i suoi tanti discorsi pubblici, quello più significativo forse è un videomessaggio pubblicato in rete alla fine del 2011. È bellissimo. “Ci sono tre cose che ho imparato quest’anno” dice in sostanza la Kroes “ho conosciuto persone meravigliose con nuove idee e le capacità tecnologiche per realizzarle; ho visto grandi esempi di come la rete possa essere usata per migliorare la vita degli altri; e ho scoperto quanto flessibile sia questa tecnologia da poter essere usata in contesti molto diversi. Tutto ciò mi fa sperare che Internet possa dare a ciascuno, ovunque, gli strumenti per cambiare la propria vita in meglio”. Mai sentito un politico italiano parlare cosi. Finora.

post scritto per l’edizione di Repubblica Sera del 6 aprile, riproposto qui per gentile concessione

Riccardo Luna

Giornalista, sono stato il primo direttore dell'edizione italiana di Wired e il promotore della candidatura di Internet al Nobel per la Pace. Su Twitter sono @riccardowired Per segnalare storie di innovatori scrivetemi qui riccardoluna@ymail.com. La raccolta dei miei articoli per Wired è un social-ebook scaricabile da www.addeditore.it.