La grandezza letteraria dei casini americani

Credo che la prima appassionante storia di questo genere di cui mi occupai fu quella di Tom Capano, quasi dieci anni fa. Poi ce ne sono state molte altre. Non so spiegare bene a che genere di storia mi riferisco: so che io le riconosco, e me ne innamoro. I tratti comuni sono: storia americana, con dentro sia casini di ruoli pubblici e politici che vicende sentimental-sessuali private, e a volte reati e crimini. E un contesto geografico-cinematografico intorno. Storie, con dentro tutto. Voi direte: ma tipo Monica Lewinsky?
Un po’ sì, ma più incasinate e ricche, e meno sotto i riflettori internazionali.
Ecco, ho capito cosa sono: film americani, ma veri. Tipo. Che finiscono e non si è sicuri di chi dicesse la verità e chi mentisse (e realizzo che va bene anche se sono francesi, quando capita).
Insomma, ora mi sto appassionando a questa. In pochissime parole: senatrice americana Repubblicana del South Carolina in campagna elettorale per diventare governatore e appoggiata dai tea parties e Sarah Palin, e arriva un blogger suo ex-fan che sostiene di avere avuto con lei una storia extraconiugale, e lei nega, e ieri ci si è messo pure un lobbysta ex sostenitore del rivale di lei a dire di avere avuto con lei uno “one night stand”.
Un vero casino.


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).