Il tesoro del Cigno Nero e il dipinto rubato dai nazisti

Un rapporto dell’ambasciata americana a Madrid racconta gli sforzi dell’ambasciatore Eduardo Aguirre di mediare tra Spagna e Stati Uniti nel baratto tra un tesoro ritrovato qualche anno fa al largo di Gibilterra e un dipinto di Camille Pisarro, sottratto a una donna americana dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.

Il tesoro, soprannominato Cigno Nero, consiste di monete d’oro e argento dal valore di circa 500 milioni di dollari, venne ritrovato nel 2007 dalla sonda americana Odissey al largo delle coste spagnole e si dice appartenesse alla nave Merchant Royal affondata intorno al 1641. Spagna e Stati Uniti si sono contesi la scoperta, ma le leggi sul ritrovamento di reperti marini hanno finora dato ragione all’azienda americana, e il tesoro si trova ancora al sicuro in un luogo non identificato in Florida.

Il dipinto di Pisarro si trova invece in un museo di Madrid, nonostante le proteste del cittadino americano Claude Cassirer. Un altro rapporto dell’ambasciata racconta la storia del dipinto: “i nazisti hanno obbligato la nonna di Cassirer a vendere il dipinto nel 1939. Il barone Hans Heinrich Thyssen-Bornemisza lo ha comprato nel 1976. Nei primi anni Novanta, il governo spagnolo acquistò la collezione intera e la mise nel museo attuale. Nel 1958, la signora Cassirer ricevette 120mila dollari per la sparizione e il mancato possesso temporaneo, continuando però a conservare pieni diritti sul dipinto”.

Secondo il rapporto, l’ambasciatore americano avrebbe scritto al ministro della cultura spagnolo César Antonio Molina tentando di sistemare i due casi in un colpo solo, restituendo il dipinto alla famiglia Cassirer e consegnando il tesoro del Cigno Nero alla Spagna. Il ministro avrebbe però rifiutato la proposta, trattandosi di due cause legali totalmente estranee tra loro.