Il sesso in fumo

Il 31 maggio è la giornata mondiale contro il fumo e anche quest’anno è l’occasione in tutto il mondo per meditare sui progressi della lotta al tabagismo che vede uno dei suoi fronti più attivi sulla creazione del packaging repellente.

In Italia dall’agosto 2003, come sappiamo, i pacchetti di sigarette sono vivacizzati obbligatoriamente da una serie di avvertenze tipografiche, secondo le indicazioni della Comunità europea, sui rischi collegati all’assunzione di nicotina. Molti paesi negli ultimi anni, tra questi il Canada per primo insieme a Brasile, Thailandia, Australia, Malesia e Sud Africa, solo per citarne alcuni, non si sono tuttavia limitati alle avvertenze scritte ma hanno aggiunto sulle confezioni anche una serie di immagini scioccanti sugli effetti del tabagismo. Un’immagine, si dice, vale più di mille parole e, dagli studi compiuti, sembra che l’impatto emotivo di queste foto raccapriccianti compia il suo effetto dissuasivo. Lo scorso mese si tentato in Australia un ulteriore passo in avanti estendendo le immagini fino a coprire l’intera superficie del pacchetto di sigarette e, quasi a realizzare la cupa profezia di Naomi Klein, eliminando la presenza della stessa marca.

Nel 2005 anche la Direzione generale per la salute della Commissione Europea ha rilasciato una serie di immagini fotografiche che dovranno andare a sostituire gli avvertimenti tipografici a mano a mano che gli stati membri ne decideranno l’adozione. Gran Bretagna e Belgio sono tra i paesi europei che già hanno adottato la confezione fotografica per i prodotti in vendita dai tabaccai.

Chi ha avuto modo di confrontare le avvertenze sui pacchetti di sigarette italiane e quelli esteri si sarà accorto tuttavia di una curiosa anomalia. Nella lingua di Dante infatti non appaiono i due avvisi (sui 14 indicati dall’Oms) a tema sessuale “il fumo può ridurre la circolazione sanguigna e causa impotenza” e “il fumo può danneggiare lo sperma e diminuisce la fertilità”. La scelta appare ancora più curiosa se si pensa che tali indicazioni sono tra le più incisive psicologicamente per indurre il fumatore a limitare il consumo di tabacco e che in molti paesi il rapporto sesso-fumo è stato utilizzato efficacemente in molte campagne anti-fumo.

L’Italia è quel paese strano — ma ci abitueremo mai? — nel quale anche la prevenzione sanitaria si ferma di fronte all’anomala pruderie di qualche oscuro dirigente ministeriale che avrà pensato con timore che mandare in giro parole come “sperma” e “impotenza” avrebbe potuto turbare più di una mente innocente.

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Gianni Sinni

Grafico, si occupa di comunicazione responsabile