Il pulloverino di Formigoni

L’invito demodé che Roberto Formigoni sta facendo circolare per far sapere del suo avere scoperto internet fa un po’ ridere, come dice Pippo Civati. Però a me fa ancora più ridere l’esibizione di un elemento tipico dello stile sfigato di ogni tempo: il pulloverino sulle spalle.
Il pulloverino sulle spalle, si sa, non ha senso: i casi in cui vi venga disposto per qualche reale necessità temporanea di trovargli un posto ammontano allo 0,5%. Il restante 99,5% si deve a un’illusione estetica che “stia bene”, come se fosse una sciarpa: mentre in realtà è come mettere un piede in un cappello o legare una camicia intorno alla fronte. Non so bene che storia abbia avuto questa illusione, se si debba a un’idea che se hai le spallucce il pulloverino te le fa sembrare più robuste, o che quel nodo davanti faccia le ineleganti veci di una cravatta.
Ma qualunque idea di eleganza abbiano in testa Formigoni, Berlusconi (altro assiduo frequentatore della bizzarrìa) e alcuni passeggiatori da lungomare o struscio in centro, alla fine la loro visione suggerisce una semplice domanda: ma perché diavolo hai messo un pulloverino sulle spalle?

aggiornamento: Civati intravede scenari meteopolitici.


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).