Il PD vince ancora, se non arriva nessuno

Scrissi dopo il primo turno della vittoria del PD, indiscutibile sulla base di criteri chiari. Ed è indiscutibile il successo anche ai ballottaggi. Ma non è una vittoria senza sconfitte: nelle tre città maggiori il PD ha: perso, perso sostenendo un candidato che lo aveva sconfitto e vinto sostenendo un candidato che lo aveva sconfitto.

C’è una sintesi di tutti questi risultati: il Partito Democratico, la sua forza di cui parlavo, è considerato da molti italiani solido abbastanza da essere il meno peggio. Quindi ovunque si scontrasse con il centrodestra o la Lega, impresentabili, vince: ovunque invece si scontra con qualcos’altro di alternativo (sinistra più estrema, M5S, lista civica), perde.

La sua speranza è che alle politiche non si affacci qualcosa di credibilmente nuovo, forte abbastanza. E in quel caso vince. Poi vediamo che combina, senza cambiare.


Vedi anche:

Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).