I finiani voteranno la sfiducia

Ci sono pochissime cose che escluderei dal novero delle possibilità nella politica italiana, che ci ha abituato a essere capace di tutto e di non porre praticamente nessun limite alle possibilità. Tra queste pochissime, per esempio, mi sento di escludere che Montezemolo metta in conto di presentare una sua lista alleata con il PdL, eventualità che ho sentito citare ieri: o almeno, se anche ci abbia pensato, mi sento di escludere che avvenga, perché ci sono retromarce che nemmeno l’indulgente opinione pubblica italiana consentirebbe. E per la stessa ragione, escludo che i finiani non votino la sfiducia al governo il 14 dicembre. Dai. Non può succedere. Hanno già di fatto e a parole sfiduciato questo governo in lungo e in largo, sta scritto nel marmo, è sostanzialmente la ragione fondativa di Futuro e Libertà. Se anche in una riunione qualcuno evocasse questa possibilità, ci saranno altri dieci che senza neanche guardarlo diranno “dai, dai, non si può…”. Prendo il fatto che se ne parli come un altro modo per passare il tempo da qui al 14 dicembre, ma non è seriamente ipotizzabile che nella testa di Fini ci sia una possibilità del genere. Rimuoviamola dagli scenari e dalle chiacchiere e concentriamoci sul dopo.


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).