Eat Greens Daily, ovvero cavoli cappucci e bruchi

Come sono arrivato da questo cavolo cappuccio sradicato nei pressi di Roncadella dotato di doppia natura morta

_MG_7533

a una sua riproduzione quasi fedele tenendolo in mano

foto-35

e da questi bruchi

_MG_7552

a questi altri bruchi

DPH_0853 rid

e da questa epicness che levati Silver Surfer e hipsters canadesi taglialegna

_MG_7626

a questo becco di possibile gallinaceo che spezza un bruco gigante appena sotto a del vetro cemento

DPH_0856 rid

vedi foto sotto

DPH_0851 rid

non lo so. Ma è nato tutto da un cavolo cappuccio raccolto a Roncadella e ora si trova qui:

DPH_0850

su un muro, con uno scarafaggio a sei zampe a cui mi sono scordato di disegnare le braccia che non ci stava nelle foto precedenti. A colori, no dico: a colori. Che mica li uso così volentieri i colori che poi rubano l’anima mi dicevano. Dopo una media di cinque caffè e tre tè verdi al giorno per otto giorni non stop che i primi due giorni mi ci sono voluti per capire come si disegna su un muro a colori. In un circolo che ha aperto i battenti da un paio di settimane per combattere la vivace desertificazione culturale della città di Reggio Emilia di cui sposo felicemente la causa. Che si chiama Dinamo; il circolo dico, si chiama DINAMO, pare tutto maiuscolo. Le foto della costruzione del lavoro le ha fatte il Dorian Paderni che una sera mentre ero su una scala durante un concerto mi dice – ti faccio due foto   e da lì in poi ha documentato l’intero lavoro. Che ce ne fossero di Dorian Paderni dico, che io mica lo conoscevo prima Dorian Paderni ma pazientemente ha fatto foto pure la domenica mattina. Che ce ne fosse di gente che apre circoli culturali per offrire un luogo contro la desertificazione culturale e persone che fanno foto la domenica mattina.

Eat Greens Daily, Mangia Verdura Giornalmente, questo dovrebbe essere il titolo della cosa qui sopra.

Buon martedì gente

Em

p.s. Breszny il giorno che ho iniziato i lavori ha lasciato questo oroscopo: «Ngram Viewer è un’applicazione di Google che analizza milioni di libri per vedere quante volte una certa parola è stata usata nel corso del tempo. Per esempio, ha scoperto che l’aggettivo “impossibile” compare metà delle volte nei libri del ventunesimo secolo rispetto a quelli del novecento. Significa che progetti fantastici e difficili da realizzare sono diventati meno impossibili di prima? Non lo so, ma di una cosa sono certo: se nei prossimi giorni farai progetti fantastici e difficili da realizzare, si dimostreranno molto meno impossibili che in passato».
Credo ci abbia ampiamente azzeccato. Secondo me se la ride a scrivere oroscopi, ma ci ha azzeccato.

 

Emanuele Sferruzza Moszkowicz

Mi chiamo Emanuele Sferruzza Moszkowicz, preferisco Em, o Hu-Be. Questo è il mio archivio: www.hu-be.com e questo è un progetto che porto avanti che mi permette di conoscere molte persone: www.scribblitti.com