Dove c’è musica

Ho fatto un viaggio negli Stati Uniti e mi ha colpito la prevedibile corrispondenza della musica che capita di ascoltare con i luoghi dove la si ascolta. A Boulder, nota per essere una città grunge, western e sportiva nelle montagne del Colorado, si sentivano solo i Pearl Jam e Neil Young. Dall’autoradio, man mano che mi avvicinavo alla west coast, era tutto Eagles e America (niente Giorgia né Malika Ayane), e alle soglie dell’oceano siamo passati a Jack Johnson e addirittura ai Beach Boys. E mi è tornato in mente un mio vecchio progetto da impallinato di canzonette, un diario della musica ascoltata in ogni posto dove andiamo, bar, negozi, case private. Oggi sarebbe molto più facile, una sorta di social network con geolocalizzazione della musica, un 4square con le canzoni. Magari esiste già: potrebbe essere associato a Shazam, un’applicazione che individua una canzone e la condivide sul social network. A cosa servirebbe? A niente, appunto, a condividere infantilmente altre passioni e capricci, che è quello che sono diventate le nostre vite, no?


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).