Dal viaggio per (pochi) avventurieri al viaggio per pochi (ricchi)

C’era un tempo in cui le “mission impossible” diventavano possibili grazie alle imprese di uomini avventurosi, caparbi e coraggiosi che le trasformavano in conquiste del genere umano. Quando per esempio Scott e Amundsen raggiunsero il Polo Sud nel novembre 1911 ampliarono innanzitutto una frontiera geografica. Erano i primi ad arrivare fino a quell’estremo punto della Pianeta, i primi a definire il luogo preciso di incontro dei 360 meridiani, ultimo baluardo delle esplorazioni terrestri prima del salto nello spazio del cosmonauta russo Yuri Gagarin a bordo dello Sputnik, che con una breve parabola inaugurò la stagione delle esplorazioni extraterrestri il 12 aprile 1961.

Epocale fu anche il varo, un secolo fa, del Titanic, massima espressione della tecnologia navale e del viaggio di lusso del tempo, con le più grandi macchine alternative mai costruite fino a oggi. In quel caso fu però il clamoroso fallimento della traversata a diventare fatto storico perché dell'”innaffondabile” Titanic si ricorda il naufragio al primo viaggio, durante il quale persero la vita 1523 persone delle oltre 2223 a bordo: il 15 aprile 1912 affondò dopo la collisione con un iceberg nell’Oceano Atlantico al largo delle coste di Terranova, dove giace ancora coperto di alghe e consumato dai batteri Halmonas titanicae che ne divorano ogni trave, arredo e memoria, e tra 15-20 anni potrebbe non esserci più. Ed è fallita anche la testarda e milionaria impresa di George Tulloch di recuperare il relitto nel 1996 per sfruttare i diritti che una corte americana gli aveva concesso per qualche anno: allo show dei palloni pieni di gasolio zavorrati per riportare in superficie la prua del Titanic assistevano circa duemila crocieristi, ma il marchingegno non funzionò e gli spettatori sono rimasti a bocca asciutta.

Ebbene, gli operatori di viaggio non hanno trascurato le tre grandi ricorrenze e ne hanno fatto altrettante spedizioni: il prossimo 26 dicembre parte quella per il centenario della conquista del Polo Sud e sono già aperte le prenotazioni per l’escursione al relitto del Titanic a cento anni dalla sciagura, e per il volo a Gravità Zero a bordo di un Iliushin russo, a cinquant’anni dal primo lancio nello Spazio. A differenza delle spedizioni di allora, oggi per partire serve soprattutto un portafoglio ben fornito: 32 mila euro per il viaggio al 90° parallelo sud, 13890 per il volo senza gravità e 45 mila per la visita guidata in batiscafo al Titanic, con pic nic, un po’ di freddo, ma tutto sommato, i due passeggeri non se la passano tanto male. Quello che manca a queste nuove avventure di “shocking tourism” è  la variabile dell’ignoto. Perché tutto è calcolato (anche il brivido) e il viaggio è senz’altro a lieto fine.

I tre viaggi in pratica

La spedizione di Scott e Amundsen si commemora con la partenza il 26 dicembre per il Polo Sud Geografico. In cargo da Punta Arenas, in Cile, si arrivaq al campo base attrezzato a un migliaio di chilometri dal polo. Poi, dopo aver esplorato il plateau glaciale antartico a piedi, con gli sci e in motoslitta, si raggiunge la meta, a 90° di latitudine dove si visita il centro di ricerca, si fa il girotondo intorno al palo che indica il punto esatto di incontro dei meridiani (un po’ turistico ma irresistibile), si dorme in tende-igloo riscaldate. Sulla calotta polare antartica sono previste temperature minime tra i 25 e i 45 °C sotto zero, a seconda del vento, tempo variabile e secco, con 24 ore di luce solare. Il viaggio dura in tutto 13 giorni (www.azonzotravel.com).

L’escursione al Titanic è il clou di una crociera di 12 giorni che parte il 12 luglio 2012 da St Johns (Newfoundland, Canada) organizzata da Deep Ocean Expeditions in collaborazione con l’istituto di oceanologia Shirshov di Mosca. Giunti a 640 chilometri dalla costa, dopo alcune lezioni sui fondali oceanici e di biologia marina, arriva il momento di salire sui sommergilibi Mir1 e Mir2, ciascuno per due passeggeri. Impiegano due ore e mezzo per scendere a 3750 metri dove è inabissato il Titanic, quindi comincia l’esplorazione da poppa a prua, guardando da vicino ponti, passeggiate, le gigantesche caldaie, le enormi eliche e decine di oggetti sparsi tutt’intorno. Dopo quattro ore di perlustrazione si torna su. In tutto dieci ore, senza toilette (www.deepoceanexpeditions.com).

Prima del volo a gravità zero, la preparazione è meticolosa: visita e addestramento all’European Space Center di Transinnes di Poix-Saint-Hubert (in Belgio), esercitazioni con gli strumenti degli astronauti, cerimonia di qualifica alla missione aerospaziale. Poi si parte per Mosca, dove è programmata la visita al Museo di storia delle esplorazioni spaziali e alla tomba di Gagarin. Ultima tappa, Star City: qui comincia l’allenamento vero e proprio con lezioni teoriche, briefing sulla gravità lunare e sull’assenza di gravità, visita medica e volo a bordo dell’Iliushin 76 senza sedili dove si compiono 10 – 12 parabole a peso azzerato come nello spazio. Su un’ora e mezza di volo, l’assenza di gravità dura quasi 4 minuti. La data della partenza di questo viaggio non è ancora stata fissata (www.tucanoviaggi.com).

 

Sara Magro

Fa la giornalista di viaggi e scrive di turismo. Il suo sito è The Travel News