Conflitto di interessi

Paul McCartney è stato ricevuto tra mille onori alla Casa Bianca, e anche ai controlli di sicurezza è risultato essere effettivamente lui, malgrado tutti fossimo convinti che McCartney fosse morto da tempo.  Gli è stato consegnato il “Premio Gershwin” (Gershwin è morto anche lui, ma non c’era).
McCartney (o chi per lui) ha poi cantato alcune canzoni dei Beatles, tra cui “Michelle”, che ha dedicato – “Spero il presidente mi perdoni” – alla signora Obama. Chissà quando e a chi dell’entourage di McCartney sarà venuta in mente per primo l’ineluttabilità della scelta. Anche se è vero che il repertorio dei Beatles offriva opportunità simili per molte altre eventuali ragazze che Barack Obama avesse a suo tempo ritenuto di sposare al posto di Michelle. “Julia”, “Martha my dear”, “Lovely Rita”, “Dear Prudence”, “Eleanor Rigby” (facilmente declinabile in “Eleanor Roosevelt”, ma era troppo presto): e se fossimo già in un mondo migliore e Obama avesse avuto altri gusti, “Doctor Robert”.
Il premio Gershwin è stato creato solo nel 2007: allora lo diedero a Paul Simon in assenza del presidente Bush, la cui signora avrebbe probabilmente accettato solo di premiare Billy Joel (“Laura”). Per i Clinton, sarebbe stato un bel problema.


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Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).