I detenuti dell’Ucciardone denunciati per schiamazzi notturni

Palermo, carcere dell’Ucciardone. Siamo al paradosso nella ottocentesca galera siciliana. Ci giunge notizia infatti che alcune persone detenute nella nona sezione sarebbero state denunciate per schiamazzi notturni. Motivo della denuncia: l’aver effettuato la classica battitura delle sbarre dalle ore 23 alle ore 24, in segno di protesta nonviolenta per il trattamento disumano e degradante subito. Come dire: all’interno di istituti dello Stato, come le carceri, si subisce un trattamento barbaro e violento, si reagisce con una protesta nonviolenta e si viene per questo denunciati. Un bell’esempio di Stato di diritto, no? E non a caso parlo di trattamento barbaro e violento subìto dalle persone detenute all’Ucciardone. È barbaro e violento rinchiudere dieci persone in celle di appena 15 metri quadrati. È barbaro e violento lasciare quelle dieci persone chiuse in cella per 22 ore al giorno. Come è barbaro e violento acconsentire che quelle 10 persone vivano tra topi, scarafaggi e sporcizia. Ovvero esattamente ciò che avviene all’Ucciardone. Un trattamento barbaro e violento che integra dei reati.

Solo due esempi: maltrattamenti e abuso d’ufficio. Reati che ben potrebbero essere contestati a chi dirige il carcere dell’Ucciardone e che ne ha la responsabilità. E invece? Invece non accade nulla. E questo perché il carcere oggi, e non solo quello dell’Ucciardone, è un luogo senza legge e senza giustizia. Il solerte accertamento dei Pm si ferma fuori dai vecchi portoni delle italiche prigioni. I detenuti sono in un luogo di punizione illegale, gestito da impuniti perché lì regna l’impunità. È il lodo carcerario. Impunità che non riguarda di certo i detenuti. Loro ovviamente sono sempre colpevoli. Anche di schiamazzi notturni solo per aver fatto pacificamente la battitura delle sbarre. No. Visto da una cella, questo non deve sembrare proprio uno Stato fondato sul diritto.

La lettera inviata a Radiocarcere da gruppo di persone detenute nella nona sezione del carcere l’Ucciardone di Palermo

Cara Radiocarcere, come sai oltre allo sciopero della fame noi abbiamo anche fatto la battitura delle sbarre. Ebbene ti scriviamo per informarti che alcuni dei nostri compagni sono stati denunciati per schiamazzi notturni proprio perché, insieme ad altri facevano la battitura. Noi siamo rimasti allibiti e poi ci domandiamo perché schiamazzi notturni se la battitura ha sempre cessato alle ore 24? Tuttavia sappi che noi tra poco riprenderemo sia la battitura che lo sciopero della fame, anche perché viviamo in celle sovraffollate e invase da topi, scarafaggi e zanzare. Insomma siamo davvero arrivati al limite della nostra sopportazione.

Riccardo Arena

Riccardo Arena cura la rubrica Radiocarcere in onda il martedì e il giovedì alle 21 su Radio Radicale.