Abramovich, spostati!

L’oggetto dell’email spedita a tutti i tifosi recita: “Fate conoscenza con il nostro nuovo big man”. Il big man, nel gergo del basket, è il “lungo”, il giocatore che gioca vicino a canestro. E Mikhail Prokhorov è lungo, alto, “più di due metri”, dicono le sue biografie. Solo che vicino a canestro non ci gioca ma, da qualche settimana, si muove con sempre più disinvoltura. Da quando, cioè, è diventato il primo proprietario non-americano di una squadra NBA (il secondo di sempre di una franchigia sportiva USA). Buttando sul tavolo 200 milioni di dollari, si è comprato l’80% delle quote societarie dei New Jersey Nets e il 45% di quelle del nuovo palazzetto, il Barclays Center, che verrà costruito entro due anni. Dove? A Brooklyn, perché i Nets di Prokhorov vogliono fare sul serio, e allora addio campagna desolata del New Jersey (mercato deprimente) e benvenuta New York City, a partire dalla stagione 2012-13. Per sintetizzare al meglio il tutto, gli americani – in questo assoluti maestri – hanno annunciato la nascita dei “Nyets”, ovvero Nets+NY+Niet (un po’ come “pizza” per la nostra lingua, probabilmente l’unica parola russa conosciuta…).

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Mauro Bevacqua

Nato a Milano, nel 1973, fa il giornalista, dirige il mensile Rivista Ufficiale NBA e guarda con interesse al mondo (sportivo, americano, ma non solo).