
Dietro le porte della crisi europea
Spagna, Valencia, giugno 2012.
Chaoki, 40 anni. È tunisino, non lavora da quando è iniziata la crisi economica nel 2008. La casa è di sua proprietà ma sta cadendo a pezzi: non ha più i soldi per pagare le bollette e non ha nemmeno più l'acqua per pulire la casa.
Chaoki lavorò per dieci anni riparando climatizzatori, ma nel 2008 l'azienda in cui era impiegato chiuse a causa della crisi: perse il lavoro e non gli venne rinnovato il permesso di soggiorno. Ha due figli, di 7 e 18 anni che vivono con la sua ex moglie di origini spagnole.
Chaoki ha contratto l'HIV durante un rapporto di sesso occasionale. A causa della nuova legge spagnola che nega l'accesso gratuito alla sanità per chi non ha il permesso di soggiorno, Chaoki non riceverà più le pillole retrovirali che gli permettono di gestire la malattia. Costano 850 euro, che non sarà certo in grado di permettersi.
Chaoki vive in un appartamento del centro che comprò quando lavorava e che ora sta cadendo a pezzi. Ogni tanto lavora come parcheggiatore illegale o fa altri lavoretti saltuari per racimolare qualche euro.
(Alessandro Grassani / LUZ)