Le proteste alla fiera Più Libri Più Liberi

Hanno partecipato molti editori, dopo giorni di polemiche contro la presenza della casa editrice d'ispirazione fascista Passaggio al bosco

(ANSA / FEDERICO PERRUOLO)
(ANSA / FEDERICO PERRUOLO)
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Da venerdì al Roma Convention Center, la cosiddetta Nuvola del quartiere Eur di Roma, è in corso Più Libri Più Liberi, una fiera nazionale dedicata all’editoria piccola e media che l’Associazione Italiana Editori (AIE) organizza ogni anno dal 2002. Della fiera si sta parlando soprattutto per via delle critiche di diversi autori ed editori contro la casa editrice d’ispirazione fascista Passaggio al bosco, e contro l’AIE, che ha deciso di ospitarla. Il fumettista Zerocalcare e il giornalista Corrado Augias, per esempio, non hanno partecipato alla fiera per questo motivo.

Alla fiera sono presenti circa 500 editori, e sabato pomeriggio decine tra loro si sono organizzate per oscurare i loro stand per mezz’ora (coprendo i libri con dei teli colorati) in segno di protesta. Un gruppo di presenti ha improvvisato un piccolo comizio e un corteo attraverso la fiera, cantando l’inno partigiano Bella ciao e fermandosi poi davanti allo stand di Passaggio al bosco. Repubblica scrive che circa la metà degli editori presenti ha aderito alla protesta.

Marco Scatarzi, direttore editoriale di Passaggio al bosco, non ha risposto direttamente alle critiche. L’AIE ha diffuso una nota del direttore della fiera, Fabio Del Giudice, in cui dice che «qualunque manifestazione nel rispetto della legalità è chiaramente ben accolta qui. È evidente che si è aperto un dibattito su un tema particolarmente delicato, che pone domande enormi che non sono solo nostre ma di tutti quelli che fanno eventi culturali. Usiamo quello che è successo qua per aprire un dibattito serio sul tema partendo da un punto fermo, che tutti condividiamo: l’essere antifascisti».

Il presidente dell’AIE Innocenzo Cipolletta nei giorni scorsi aveva specificato che «l’AIE non sceglie chi sì e chi no: noi non ammettiamo gli editori sulla base delle loro linee editoriali», ma che pretende l’adesione dei partecipanti alla fiera «a tutti i valori espressi nella Costituzione Italiana». In risposta a questa nota, la casa editrice Orecchio Acerbo aveva annunciato la propria uscita dall’AIE definendo l’argomentazione «risibile», considerando «del tutto strumentale e in mala fede» la sottoscrizione di Passaggio al bosco alla Costituzione.

Passaggio al bosco è una casa editrice molto piccola, che si definisce «libera e militante» e la cui filosofia è orientata «alla necessità di ricercare un nuovo ordine di significati in divergenza rispetto ai mantra di questo tempo». Nel catalogo ci sono libri di Mussolini e del comandante fascista Junio Valerio Borghese, e titoli come Alternativa per la Germania, Aspetti storici e spirituali del fascismo, Camerata – Il mio onore si chiama fedeltà. 

Già l’anno scorso contro la fiera Più Libri Più Liberi era nata una polemica dovuta alla decisione di ospitare un evento con l’autore Leonardo Caffo, che ai tempi era imputato con l’accusa di maltrattamenti nei confronti della ex compagna (per cui poi è stato condannato). La fiera era infatti dedicata a Giulia Cecchettin, la giovane uccisa due anni fa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, e in generale al tema della lotta alla violenza contro le donne. Chiara Valerio, direttrice editoriale della fiera, aveva allora difeso la propria decisione, venendo per questo molto criticata: alcuni ospiti avevano anche allora rinunciato a partecipare per protesta.

Rispetto alle proteste contro Passaggio al bosco Valerio, per cui questa è l’ultima fiera da direttrice editoriale, aveva detto nei giorni scorsi di non essere d’accordo con la casa editrice ma di non avere «paura dei libri». Nei giorni scorsi era intervenuto anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli, dicendo che «la risposta più giusta è non censurare e non assentarsi dal dibattito pubblico».