I sabotaggi alla linea ferroviaria tra Polonia e Ucraina
Il governo di Donald Tusk ha incolpato la Russia, che da mesi conduce una campagna di intimidazione in Europa

Il primo ministro polacco Donald Tusk ha descritto come atti di sabotaggio «senza precedenti» quelli avvenuti tra sabato e lunedì sulla linea ferroviaria tra Varsavia e Lublino, nel sud-est del paese. Il suo governo li ha attribuiti alla Russia e martedì ha identificato i presunti responsabili: due uomini ucraini che collaborano con i servizi segreti russi, già fuggiti dalla Polonia.
La linea colpita è strategica perché è usata per trasportare gli aiuti umanitari e militari all’Ucraina. I sabotaggi hanno fatto danni contenuti, ma se ne sta comunque parlando molto: sia per l’enfasi che ha dato Tusk e la risposta del suo governo, sia perché sono i più recenti di una lunga serie. La Polonia è uno dei più convinti alleati dell’Ucraina e a settembre aveva subìto l’incursione di una ventina di droni militari russi. Era stato l’episodio più visibile e grave della campagna d’intimidazione orchestrata dalla Russia in Europa.
Tusk ha definito i sabotaggi come lo sviluppo più pericoloso per la sicurezza nazionale polacca dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, nel febbraio del 2022. In parlamento ha detto che l’obiettivo della Russia era causare un «disastro ferroviario». Mercoledì mattina il ministro degli Esteri polacco, Radosław Sikorski, ha detto che in giornata disporrà la chiusura dell’ultimo consolato russo operativo nel paese, quello a Danzica (resterà comunque attiva l’ambasciata russa a Varsavia). Il ministro della Difesa Wladyslaw Kosiniak-Kamysz ha detto che la Polonia schiererà 10mila soldati per aiutare a proteggere alcune infrastrutture, come le ferrovie.
I casi sono stati due. Sabato sera, all’altezza del villaggio di Mika c’è stata un’esplosione sui binari mentre stava passando un treno, che ha danneggiato parzialmente il pavimento di un vagone. Secondo le indagini è stata causata da una carica esplosiva C4 per uso militare. Il secondo caso è stato lunedì a Puławy, più a sud, quando un treno con a bordo 475 passeggeri ha dovuto fare una frenata d’emergenza per un danno al sistema di trasmissione elettrica. Sui binari è stato scoperto un morsetto metallico, posizionato allo scopo di farlo deragliare.

L’intervento per riparare la linea a Puławy, il 17 novembre (EPA/WOJTEK JARGILO)
Gli incidenti non hanno causato feriti e i danni sono stati riparati dopo una breve interruzione della circolazione sulla linea. Tusk ha detto che i due sospettati erano entrati in Polonia dalla Bielorussia, uno stretto alleato della Russia, e ci sono già tornati dal varco di confine di Terespol, vicino al confine ucraino.
Dopo una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza nazionale, il governo ha mandato l’esercito a ispezionare le ferrovie e le infrastrutture nell’est della Polonia. In passato le autorità polacche avevano arrestato delle persone, sospettate di essere spie russe, che stavano posizionando telecamere lungo le linee del treno. A Puławy era stato messo uno smartphone per filmare il possibile incidente ferroviario.
Tusk ha detto che dal 2024 sono state arrestate 55 persone accusate di stare pianificando o di avere eseguito sabotaggi per conto della Russia, come ritorsione per il sostegno della Polonia all’Ucraina. Tra le altre cose, la Russia è stata accusata dell’incendio avvenuto l’anno scorso al Marywilska 44, un grande centro commerciale di Varsavia. Secondo il think tank britannico International Institute for Strategic Studies, tra il 2023 e il 2024 i sabotaggi russi in Europa sono triplicati.
Come sempre avviene in questi casi, il regime russo di Vladimir Putin ha negato di essere coinvolto.
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