Anche la Lega Serie A chiederà un risarcimento a chi guardava le partite illegalmente

A ottobre si era già mossa Dazn che aveva chiesto 500 euro a oltre duemila persone scoperte e già multate

Una telecamera riprende una partita di calcio
Una telecamera riprende una partita di calcio (Foto Spada/LaPresse)
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La Lega Serie A, l’organo che gestisce le principali competizioni del calcio italiano, chiederà un risarcimento a oltre duemila persone scoperte dalla Guardia di Finanza a guardare partite di calcio trasmesse da piattaforme o siti che non avevano pagato i diritti. La Lega Serie A ha seguito così l’esempio della piattaforma di streaming Dazn, che a ottobre aveva chiesto 500 euro a ognuna delle persone scoperte.

I nomi e i recapiti delle persone sono stati forniti dalla procura di Lecce e dalla Guardia di Finanza, che nei mesi scorsi aveva individuato circa duemila persone durante un’indagine sul cosiddetto pezzotto, il più diffuso sistema illegale. Le persone individuate avevano già pagato una multa che va da 154 a 5.000 euro, prevista dalla legge approvata nel 2023 chiamata informalmente “legge anti-pezzotto”.

Ezio Maria Simonelli, il presidente della Lega Serie A, ha detto che la richiesta di risarcimento sarà più alta rispetto a quella fatta da Dazn, senza però specificare di quanto. Dazn aveva chiesto 500 euro per chiudere i conti in breve tempo senza lungaggini legali – aveva dato sette giorni di tempo per pagare – e per fare deterrenza, mandando un segnale a tutte le altre persone che usano il pezzotto (che sono molte di più delle duemila sanzionate).