Al presidente del Napoli fa schifo lo stadio del Napoli

Per l’ennesima volta Aurelio De Laurentiis si è lamentato dell’impossibilità di costruirne uno nuovo perché il comune vuole ristrutturare il Maradona

La curva del Napoli
La curva del Napoli (Ansa)
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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è tornato a lamentarsi delle condizioni dello stadio di Napoli, il Maradona, di proprietà del comune. Intervenendo a un convegno organizzato dall’università Bocconi di Milano, De Laurentiis ha detto che lo stadio Maradona è un «semicesso» perché è vecchio e ha la pista d’atletica che penalizza la visuale del pubblico, oltre che un fossato tra le tribune e il campo.

Non è la prima volta che De Laurentiis usa la parola cesso o una sua variante per lamentarsi dello stadio. Già dieci anni fa durante un’intervista in radio il presidente del Napoli disse che il comune avrebbe dovuto dargli lo stadio gratis perché era «un grande cesso», invece che far strapagare l’affitto. Nonostante ora ci sia un nuovo sindaco, in questi anni le lamentele di De Laurentiis non sono cambiate.

Da tempo il presidente del Napoli vorrebbe costruire uno stadio nuovo nella zona orientale di Napoli, vicino al mercato del Caramanico, a Poggioreale, ma l’idea non piace al comune. De Laurentiis ha detto più volte che a Napoli servirebbe uno stadio da 70mila posti – il Maradona ne ha poco meno di 55mila – con skybox e parcheggi: «Servono 30 ettari per uno stadio moderno dentro la città, diversamente da quanto dicono il sindaco Manfredi e l’assessore Cosenza che non sanno nulla di calcio e ignorano il futuro dello sport».

A De Laurentiis non piace il progetto di ristrutturazione presentato dal comune in vista dei campionati europei di calcio del 2032. Il progetto convince invece entrambi i candidati presidenti alle prossime elezioni regionali, Edmondo Cirielli del centrodestra e Roberto Fico del centrosinistra. L’obiettivo della ristrutturazione è recuperare il terzo anello per aumentare la capienza di 10mila posti e arrivare a 65mila. Il comune prevede tra le altre cose di utilizzare finalmente i parcheggi sotterranei realizzati per i mondiali di calcio di Italia ’90 e mai entrati in funzione.

A spaventare De Laurentiis sono soprattutto i cantieri della ristrutturazione, che costringerebbero il Napoli a giocare per sei anni in uno stadio con lavori in corso: «Dovrei aspettare sei anni per la trasformazione giocando in uno stadio imperfetto e con i lavori in corso. Ricordo che quando Inter e Milan incassano 14 milioni a serata, noi arriviamo a 3 milioni in Champions. E poi devo comprare calciatori da 50 o 60 milioni per competere con loro».