Il piccolo comune sardo in cui non ha votato quasi nessuno

Alle elezioni comunali a Goni c'era un solo candidato sindaco, eppure non è bastato perché vincesse

Una veduta di Goni da Google Street View
Una veduta di Goni da Google Street View
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A Goni, un comune con poco più di 400 abitanti nel sud-est della Sardegna, al primo turno di queste elezioni comunali non ha votato praticamente nessuno. Si votava domenica 8 e lunedì 9 giugno, e l’affluenza è stata dell’1,54 per cento (quindi 6 o 7 persone): con tutta probabilità non c’entrano errori di conteggi né un disinteresse generale verso la politica degli abitanti di Goni, ma una precisa scelta di elettori ed elettrici di boicottare l’elezione (alle ultime comunali per esempio votò il 77 per cento degli aventi diritto).

Il voto con un’affluenza così bassa non è valido: nei comuni con meno di 15mila abitanti in cui si presenta una sola lista è sufficiente che vada a votare il 40 per cento degli aventi diritto per eleggere il sindaco, ma in questo caso non è successo.

A Goni si era infatti presentata un’unica lista, “Forza del popolo”, a sostegno di Elia Demuro, 54 anni. Demuro è originario di Quartu Sant’Elena, un comune nell’area metropolitana di Cagliari distante una sessantina di chilometri. Nemmeno gli altri otto candidati consiglieri comunali della lista sono di Goni. La cosa non è piaciuta per niente ai residenti, che nelle scorse settimane avevano chiesto ai rappresentanti politici locali di non presentare liste a queste elezioni per lasciare proseguire il lavoro del commissario straordinario che si è insediato ormai da diversi mesi, Remo Ortu.

Il comune di Goni è stato infatti sciolto un anno fa, dopo che la sindaca Emanuela Guggeri e sei consiglieri comunali su dieci si erano dimessi per protesta contro la mancanza di personale negli uffici comunali. Come accade anche in altri piccoli comuni, Guggeri si era trovata a svolgere anche altri incarichi, tra cui quello di responsabile dell’ufficio anagrafe, dell’ufficio tecnico e di quello finanziario, e la situazione era diventata ingestibile. Dopo le dimissioni di sindaca e consiglieri, la giunta regionale aveva sciolto il comune e nominato il commissario straordinario.

Riccardo Delussu, che in passato era stato assessore nel comune di Goni, aveva spiegato che su richiesta dei residenti le forze politiche locali avevano scelto di non presentare liste a queste elezioni «preferendo attendere la conclusione di alcuni progetti fondamentali per la comunità». L’ex sindaco Giacomo Mascia aveva detto che a Goni si stava pensando di presentare due liste, ma che poi gli ideatori avevano cambiato idea per lasciare proseguire il lavoro di Ortu, visto che era stato apprezzato trasversalmente.

Quando a metà maggio è stata presentata la lista civica “Forza del popolo” c’è stato quindi del fermento in paese, che non voleva candidati da fuori. Alcune persone intervistate dall’Unione Sarda avevano dichiarato che non sarebbero andate a votare, e che come loro la pensava anche il resto del paese.

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