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  • Venerdì 21 marzo 2025

Il partito polacco che sta superando a destra l’estrema destra

Confederazione ha idee ancora più radicali di Diritto e Giustizia, che aveva governato in maniera autoritaria la Polonia per otto anni

Slawomir Mentzen durante una conferenza stampa il 18 marzo 2025 (EPA/SZYMON PULCYN/ANSA)
Slawomir Mentzen durante una conferenza stampa il 18 marzo 2025 (EPA/SZYMON PULCYN/ANSA)
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Diritto e Giustizia è stato uno dei partiti di estrema destra più forti degli ultimi anni in Europa: ha governato in Polonia tra il 2015 e il 2023, periodo nel quale ha trasformato il paese in senso sempre più autoritario, approvando leggi molto contestate che hanno eroso lo stato di diritto. Oggi è all’opposizione, e secondo i sondaggi alle prossime elezioni presidenziali potrebbe essere superato da un altro partito che si posiziona ancora più a destra: si chiama Confederazione e il suo leader, che si candiderà a diventare prossimo presidente, è Slawomir Mentzen. L’obiettivo di Confederazione è superare il primo turno e andare al ballottaggio con Rafal Trzaskowski, candidato di Piattaforma Civica, il partito dell’attuale primo ministro Donald Tusk (liberale, di centrodestra ed europeista).

Il primo turno delle elezioni si terrà il 18 maggio.

Nell’ultimo mese Mentzen ha iniziato a condurre una campagna elettorale molto aggressiva, con tre o quattro incontri al giorno, ed è cresciuto nei sondaggi: ora è dato solo 5 punti dietro al candidato di Diritto e Giustizia, Karol Nawrocki, i cui consensi stanno progressivamente scendendo. Mentzen ha posizioni radicali sull’Unione Europea, sull’immigrazione e sull’Ucraina, e si presenta come il simbolo di una politica che superi quello che lui definisce un «duopolio» di Piattaforma Civica e Diritto e Giustizia, che da vent’anni si alternano alla guida della Polonia.

Queste elezioni presidenziali sono considerate particolarmente importanti perché al momento la politica polacca è semiparalizzata dallo scontro fra il governo di centrodestra guidato da Tusk, in carica dalla fine del 2023, e l’attuale presidente Andrzej Duda, esponente di Diritto e Giustizia. Duda si oppone alle molte leggi che il governo di Tusk sta cercando di far passare e che ribalterebbero o annullerebbero molte delle decisioni prese da Diritto e Giustizia nei quasi otto anni in cui era stato al governo.

Una vittoria di Trzaskowski renderebbe quindi per Tusk molto più facile governare, ma l’ascesa di Mentzen sta complicando le cose.

Karol Nawrocki a Nowa Sol, in Polonia, il 14 marzo 2025 (EPA/LECH MUSZYNSKI/ANSA)

Tra le altre cose, Mentzen ha detto che la Polonia dovrebbe farsi ripagare dall’Ucraina gli aiuti militari, opinione molto simile a quella del presidente statunitense Donald Trump. Secondo Mentzen, la Polonia dovrebbe inoltre ridurre le sue politiche a sostegno delle persone ucraine che sono scappate dalla guerra e che si sono rifugiate in Polonia, quasi un milione: è un’idea sostenuta da un pezzo di popolazione sempre maggiore.

Nei suoi comizi dice spesso che gli ucraini «vengono a farsi curare gratuitamente in Polonia e poi tornano in Ucraina» e che «ci insultano, non mostrano gratitudine, ci calunniano, ci trattano come perdenti». Secondo Mentzen quei fondi dovrebbero essere destinati al rafforzamento dei confini polacchi e all’ingrandimento dell’esercito, una cosa che il governo di Tusk sta già provando a fare senza però mettere in dubbio il sostegno della Polonia all’Ucraina. Nonostante abbia condannato formalmente l’invasione russa dell’Ucraina, Mentzen ha opinioni ambigue sulla questione e sostiene che ormai l’Occidente dovrebbe porre fine alla guerra accordandosi con la Russia, dato che «non c’è alcuna forza all’orizzonte che possa cacciare Putin dall’Ucraina».

Anche Diritto e Giustizia e il suo candidato Karol Nawrocki insistono molto sulla presunta ingratitudine degli ucraini nei confronti della Polonia, ma la loro condanna dell’invasione russa dell’Ucraina è molto più chiara e le loro opinioni sull’invio delle armi sono più caute.

Gli altri due temi su cui Mentzen si è concentrato sono l’economia e l’immigrazione, mentre ha lasciato da parte diverse altre questioni su cui in passato si era concentrato molto, tra cui l’aborto. Ha sfruttato il suo dottorato in economia e il fatto che ha fondato uno studio legale tributario per dare autorevolezza alle sue proposte sulla deregolamentazione e sull’abbassamento delle tasse. Queste idee gli stanno portando consensi sia da parte delle fasce più povere della popolazione che dalle imprese, che fino a poco tempo fa erano molto più vicine alle politiche liberali e filoeuropee di Piattaforma Civica.

Nonostante tutti i partiti, incluso quello di Tusk, abbiano delle proposte molto severe sull’immigrazione, Mentzen ha le più radicali e durante i suoi comizi insiste molto sulla necessità di non far entrare persone migranti in Polonia, che sarebbe «invidiata» dal resto dell’Europa perché «qui non abbiamo paura che ci rubino il portafoglio. […] Perché la Polonia è popolata soprattutto da polacchi».

Slawomir Mentzen mentre lancia soldi finti durante un comizio a Szczecin durante la campagna elettorale per le elezioni legislative, a settembre del 2023 (Sean Gallup/Getty Images)

La scelta di Mentzen di non parlare troppo di temi sociali rientra anche nella volontà del partito di mostrarsi come più moderato rispetto al passato. Confederazione è stato fondato alla fine del 2018 come un’alternativa ancora più a destra di Diritto e Giustizia, a quel tempo al governo. Durante le campagne elettorali per le elezioni europee e legislative del 2019, Mentzen presentò un programma di cinque punti, riassumibile nella frase: «Non vogliamo ebrei, omosessuali, aborto, tasse e Unione Europea». Ma anche una lista di 100 proposte di legge fra cui quelle di reintrodurre la pena di morte e condannare fino a dieci anni di carcere le donne che abortivano.

Già durante la campagna elettorale per le elezioni parlamentari del 2023 prese le distanze da alcune delle proposte più estreme: a quelle elezioni il suo partito andò molto male, prendendo attorno al 7 per cento dei voti, circa la metà di quanto previsto dai sondaggi, ma lui fu eletto al Sejm, la camera bassa del parlamento. Alle elezioni europee di giugno del 2024 Confederazione prese invece il 12 per cento dei voti.

Negli ultimi mesi il partito ha abbandonato l’idea di uscire dall’Unione Europea e ha espulso i suoi membri più radicali. Fra questi c’è Grzegorz Braun, che nel dicembre del 2023 usò un estintore per spegnere le candele di una menorah (il candelabro a sette bracci usato nella religione ebraica), accese da un rabbino in uno spazio del parlamento in occasione della festa di Hanukkah. Braun è ora un candidato indipendente alle elezioni presidenziali, ma non ha possibilità di vincere.