L’Unione Europea ha dato un po’ di gas alla Transnistria
Sarà usato per riscaldare case e uffici per una decina di giorni, dopo un mese complicato e passato al freddo per via di alcune decisioni della Russia

Negli ultimi giorni il governo della Transnistria, una regione separatista e filorussa della Moldavia, ha potuto riscaldare le proprie case e uffici dopo un mese molto complicato grazie a una fornitura di emergenza di gas naturale pagato dall’Unione Europea e fornito alle autorità della Transnistria sotto forma di prestito.
La Transnistria era rimasta senza gas naturale e quindi senza elettricità – dato che le sue centrali elettriche sono ancora alimentate a gas – dall’inizio del 2025, quando l’Ucraina non aveva rinnovato un accordo con il governo russo che permetteva al gas russo di attraversare l’Ucraina per arrivare in Europa. In teoria la Russia avrebbe potuto continuare a fornire il proprio gas alla Transnistria utilizzando un gasdotto alternativo, ma aveva deciso di non farlo citando un presunto debito mai pagato da parte della Moldavia (debito che in realtà non esiste).
Di conseguenza, per settimane in Transnistria sono mancati elettricità, riscaldamento, acqua calda e gas nelle case e negli uffici: tutte le fabbriche erano state chiuse, a eccezione di quelle che producono generi alimentari. Molti dei circa 400mila abitanti della Transnistria sono stati costretti a riscaldarsi bruciando legna e carbone.
L’interruzione delle forniture di gas aveva danneggiato anche la Moldavia, che fino alla fine del 2024 continuava a essere in parte dipendente dal gas naturale russo (sebbene avesse iniziato da tempo a comprarlo sul mercato europeo). La completa interruzione di fornitura di gas da parte della Russia è stata interpretata come l’ennesimo tentativo di mettere in difficoltà il governo moldavo, controllato da una maggioranza filoeuropea: così facendo, però, anche la Transnistria è rimasta senza gas.
Per ridurre i disagi la Commissione Europea ha stanziato un fondo di emergenza da 64 milioni di euro che ha permesso l’acquisto di gas naturale per la Moldavia: di questi 64 milioni, 20 sono serviti per acquistare gas per la Transnistria, nonostante il governo di quest’ultima abbia posizioni molto ostili nei confronti dell’Unione Europea e più in generale dell’Occidente.

Due persone camminano a Todiresti, in Moldavia, il 30 gennaio 2025 (AP Photo/Aurel Obreja)
A occuparsi di consegnare il gas alla Transnistria è la società energetica della Moldavia. Sabato è stata consegnata una prima parte del gas acquistato grazie ai fondi europei, circa 3 milioni di metri cubi di gas. Le forniture continueranno fino al 10 febbraio, ha spiegato a Reuters una fonte della società che ha preferito rimanere anonima.
Non è chiaro come faranno le autorità della Transnistria a procurarsi il gas dopo il 10 febbraio. Il gas peraltro è stato fornito dalla Moldavia sotto forma di prestito, che secondo quanto spiegato dalla società energetica moldava dovrà essere ripagato dalla Transnistria entro il 1° marzo.
«Ora la priorità è far ripartire il sistema di riscaldamento», ha detto l’autoproclamato presidente della Transnistria, Vadim Krasnoselsky. Olga, una donna sentita da Reuters, ha raccontato che nella zona sono tornati sia il riscaldamento, sia il gas nelle cucine sia l’elettricità, mentre «non tutti ancora hanno di nuovo l’acqua calda». Il riscaldamento è tornato anche nella scuola delle figlie di Olga (il suo cognome non è stato diffuso), che quindi nei prossimi giorni potrà riaprire dopo un mese, gennaio, estremamente complicato.
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