Karla Sofía Gascón adesso è un guaio per “Emilia Pérez”
Alcuni vecchi post offensivi della prima attrice trans candidata all'Oscar stanno compromettendo le speranze di vittoria del film di cui è protagonista

Due settimane fa l’attrice spagnola Karla Sofía Gascón era diventata la prima donna dichiaratamente trans a essere candidata agli Oscar come miglior attrice per il suo ruolo in Emilia Pérez, uno dei film più premiati e chiacchierati della stagione. Adesso però si ritrova in mezzo a un sacco di polemiche legate a una serie di commenti e post condivisi sui suoi profili social, ritenuti offensivi, razzisti o islamofobi.
Nonostante Gascón abbia provato a chiarirsi e si sia scusata, c’è chi ritiene che tutto questo abbia compromesso le sue possibilità di ottenere l’Oscar: più in generale potrebbe essere un problema per Emilia Pérez, che è il film non in lingua inglese con più nomination di sempre, 13, tra cui miglior film, miglior regia e miglior film internazionale.
Nel musical diretto dal regista francese Jacques Audiard, Gascón interpreta un boss dei cartelli della droga messicani che a un certo punto decide di fare la transizione e cominciare a vivere come una donna. Il film ha ottenuto il premio della Giuria a Cannes, è stato il più premiato ai Golden Globe e grazie all’interesse generato dagli Oscar ha dato grande visibilità a Gascón, che prima d’ora era praticamente sconosciuta.
Tra tutte queste attenzioni la settimana scorsa sono diventati virali alcuni vecchi tweet di Gascón, concentrati grossomodo tra il 2016 e il 2021. In un thread su X la giornalista Sarah Hagi ha condiviso gli screenshot di una decina di post in spagnolo (con traduzione in inglese) in cui Gascón se la prende per esempio contro l’Islam, contro gli immigrati provenienti da paesi arabi e chiede di proibire «le religioni che vanno contro ai valori europei». In altri post si riferisce a George Floyd, l’uomo afroamericano la cui morte nel 2020 diede il via al grande movimento per i diritti civili Black Lives Matter: in uno lo chiama «drogato», in un altro ironizza sul fatto che sia diventato un «martire eroe».
Da allora sono circolati altri post in cui Gascón fa battute discutibili sulla pandemia da coronavirus e sulla Cina oppure usa un linguaggio offensivo, anche nei confronti della stessa comunità LGBTQ+. Ne è circolato molto uno in cui criticava la diversità nella cerimonia degli Oscar del 2021, dicendo di non sapere se stesse «guardando un festival afro-coreano, una protesta di Black Lives Matter o l’8M», riferendosi alla marcia femminista per l’8 marzo.
In seguito ai molti commenti negativi ricevuti, Gascón ha disattivato il proprio profilo X e poi ha dato le proprie motivazioni, in maniera a volte goffa. In un comunicato inviato all’Hollywood Reporter ha parlato di «una campagna di odio e disinformazione» che danneggia lei e la sua famiglia: dice di essere esausta delle minacce di morte, insulti, abusi e molestie ricevute e si scusa per le opinioni del passato, che ha definito «spesso sbagliate»; al contempo ha sostenuto di aver difeso «tutte le minoranze del mondo, sostenuto tutti gli eventi contro il razzismo, per la libertà di religione e contro l’omofobia» e di aver criticato allo stesso modo «l’ipocrisia» al loro interno.
Si è scusata anche in un comunicato mandato a Variety, «da persona che fa parte di una comunità marginalizzata», e poi sabato sera in un’intervista data a CNN in spagnolo in cui ha detto di non essere razzista e ha sostenuto che quei post non la rappresentino. Parlando con CNN Gascón ha fatto riferimento a una presunta campagna d’odio nei suoi confronti, osservando che i suoi vecchi tweet erano emersi proprio poco prima della chiusura delle votazioni per gli Oscar. Sempre sabato in un post su Instagram aveva scritto: «Hanno già vinto. Hanno raggiunto il loro obiettivo. Macchiare la mia esistenza con bugie o cose decontestualizzate».
Ha inoltre negato di aver scritto un post offensivo contro Selena Gomez, che recita a sua volta in Emilia Pérez, e spiegato che non rinuncerà alla candidatura agli Oscar dicendo di «non aver commesso alcun reato e non aver fatto male a nessuno».
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Da quando è uscito Emilia Pérez è stato criticato dal pubblico per vari motivi. Intanto perché racconta il Messico da un punto di vista non messicano ed è girato in spagnolo e inglese, due lingue che il regista non parla. Poi per la leggerezza con cui affronta il tema della violenza e delle persone scomparse in Messico, per la trama e i dialoghi a volte banalizzati e anche per lo spagnolo stentato di Selena Gomez. Parte del pubblico e delle associazioni LGBTQ+ inoltre ritiene quella di Audiard una rappresentazione retrograda di una donna trans, tanto che la regista trans messicana Camila Aurora ha girato Johanne Sacrebleu, un film satirico che lo prende in giro ed è pieno di stereotipi ridicoli sui francesi.
Ciononostante è stato accolto in maniera positiva da parte della critica, forse anche in virtù della maggiore apertura di Hollywood verso temi più inclusivi. A detta del giornalista Scott Feinberg, tra i più competenti quanto alle previsioni sui premi cinematografici, i tweet di Gascón però hanno «gravemente compromesso le possibilità del film agli Oscar» anche al di là della categoria di miglior attrice. Concorda anche Wendy Ide, la critica cinematografica dell’Observer, che parlando con la BBC ha detto che sarebbe «molto sorpresa se Emilia Pérez vincesse come miglior film». «Di sicuro adesso non succederà», ha scritto a sua volta il giornalista di cinema della Berliner Zeitung, Patrick Heidmann, sulla probabilità che ottenga l’Oscar come miglior film.
Ci si chiede infine come verrà accolta Gascón alla cerimonia degli Oscar, a inizio marzo, che al di là delle polemiche legate ai suoi vecchi tweet ha attirato critiche anche per alcuni commenti relativi alla brasiliana Fernanda Torres, candidata a sua volta come miglior attrice per Io sono ancora qui.
In un’intervista data al giornale brasiliano Folha de São Paulo, Gascón ha accusato alcuni collaboratori del film brasiliano di voler screditare il suo lavoro e il suo film, dicendo di aver notato «molte persone che lavorano con Fernanda Torres che parlano male di me e di Emilia Pérez». Anche in questo caso Gascón ha poi cercato di chiarire: in un comunicato ha detto di essere una grande fan di Fernanda Torres e che si riferiva «alle situazioni tossiche e al linguaggio d’odio violento che tristemente continuo a vivere». «Fernanda è una meravigliosa alleata», ha scritto, e tutte le persone più vicine all’attrice brasiliana nei suoi confronti erano state «di supporto ed enormemente generose».
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