La piccola chiesa ortodossa russa che fa preoccupare una cittadina in Svezia
Si teme che sia una copertura per operazioni di intelligence russe: è una storia di cui si occupano da anni i giornali locali
Nella periferia della città di Västerås, in Svezia, circa 100 chilometri a ovest di Stoccolma, c’è una piccola chiesa ortodossa russa che i servizi segreti svedesi tengono d’occhio da tempo: sospettano infatti che la chiesa sia una copertura per operazioni dell’intelligence russa, specialmente perché il terreno su cui è stata costruita si trova a poche centinaia di metri dall’aeroporto di Västerås, un aeroporto internazionale che è anche “di riserva”, quindi disponibile 24 ore su 24, in caso di crisi militare o civile.
Sin da prima che la sua costruzione fosse completata, la chiesa era stata oggetto di diverse inchieste giornalistiche, in particolare del quotidiano locale VLT. Il suo caso però è diventato noto a livello nazionale lo scorso febbraio, quando la Säkerhetspolisen (abbreviata in Säpo), il ramo dei servizi segreti svedesi che si occupa di controspionaggio e antiterrorismo, disse che la Chiesa ortodossa russa in Svezia veniva usata dal governo russo come «piattaforma per condurre attività di intelligence» (la Chiesa ortodossa russa gestisce una decina di chiese in tutta la Svezia).
La chiesa era stata consacrata a novembre del 2023, ma il Patriarcato di Mosca aveva iniziato a cercare un terreno dove costruirla già nel 2012, ottenendo i permessi per farlo nel 2017. Nonostante al tempo la Russia avesse già invaso la regione ucraina della Crimea, il livello di allerta nei confronti di possibili operazioni di spionaggio russe nei paesi europei non era come quello di oggi.
Negli ultimi anni invece la Chiesa ortodossa russa è stata sempre più considerata dalle agenzie di intelligence europee come una potenziale minaccia ai loro paesi. A partire dal 2022, cioè dall’invasione russa dell’Ucraina, i servizi segreti sono stati sempre più attenti a monitorare le costruzioni o le acquisizioni da parte di privati cittadini russi di edifici o abitazioni vicino a basi o aeroporti militari.
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Già nel 2018 il quotidiano locale VLT aveva chiesto all’amministrazione cittadina come fosse possibile che fosse stata autorizzata la costruzione di una chiesa russa vicino a un aeroporto che poteva anche essere utilizzato per scopi militari. Nel 2019 i servizi segreti svedesi confermarono al giornale di aver aperto un’indagine al riguardo, ma non vollero dare altri particolari.
Attraverso le sue inchieste VLT ha ricostruito che la chiesa era stata finanziata da due aziende russe: la società per la produzione di energia nucleare Rosatom e un’azienda di esportazioni, la NC Nordic Control AB. L’amministratore delegato di quest’ultima società, Pavel Makarenko, divenne poi sacerdote della chiesa; nel 2021 fu anche condannato per reati finanziari.
Da novembre del 2023 la chiesa funziona come un normale luogo di culto, anche se il suo perimetro, al cui interno si trovano altri edifici sempre legati alla chiesa, è circondato da una recinzione e l’area è sorvegliata da telecamere a circuito chiuso. Oltre all’aeroporto, la chiesa è anche vicina a un impianto di trattamento delle acque e a diverse centrali energetiche, fra cui uno dei più grandi impianti di cogenerazione di energia e teleriscaldamento del paese.
L’amministrazione cittadina ha promesso di fare periodici controlli per verificare che la struttura non venga utilizzata per altri scopi.
Nel febbraio del 2024 Staffan Jansson, che fa parte del consiglio comunale di Västerås, disse all’emittente pubblica SVT che tali controlli erano diventati necessari per assicurarsi che la chiesa non venisse usata come base per lo «spionaggio contro le nostre aziende e altre minacce». Pochi giorni prima l’Agenzia svedese per gli aiuti alle organizzazioni religiose (SST), l’ente pubblico svedese che fornisce sostegno finanziario ai diversi culti religiosi presenti nel paese, aveva deciso di interrompere i finanziamenti alla Chiesa ortodossa russa in Svezia.
Fu in quel contesto che il caso di Västerås acquisì rilevanza nazionale. Il portavoce della Säpo disse che la Chiesa ortodossa russa in Svezia aveva «ricevuto finanziamenti significativi dallo Stato russo» e che era stato possibile provare che alcuni importanti rappresentanti della Chiesa avevano «avuto contatti» con persone che lavoravano per l’intelligence russa in Svezia.
Il sacerdote Makarenko ha più volte negato di avere rapporti con i servizi segreti russi e che la chiesa fosse utilizzata per operazioni di intelligence, anche se ad agosto del 2024 ha ricevuto una medaglia d’onore per la sua «cooperazione» proprio dall’SVR, l’agenzia dei servizi segreti russi per l’estero.
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Anche in altri paesi ci sono da tempo preoccupazioni sulle attività di spionaggio svolte dai russi nei luoghi di culto della Chiesa ortodossa russa, per esempio in Repubblica Ceca.
Il problema è ovviamente molto presente in Ucraina, dove esistono due istituzioni legate alla Chiesa ortodossa: la Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca, nota anche con l’acronimo UOC-MP, e la Chiesa ortodossa ucraina, quella di riferimento per la maggior parte della cittadinanza ucraina. L’UOC-MP ha formalmente detto di aver interrotto i rapporti con la Russia all’inizio del 2022; negli ultimi due anni, però, è stata accusata in varie occasioni non solo di aver mantenuto dei contatti con il regime di Vladimir Putin, ma anche di favorirne gli obiettivi politici e militari.
Per questo motivo ad agosto del 2024 il parlamento ucraino ha approvato una legge per vietare le attività di organizzazioni religiose che abbiano legami con la Chiesa russa ortodossa, una misura pensata principalmente per ostacolare le attività dell’UOC-MP.
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