La Corte Costituzionale della Cambogia ha respinto il ricorso del principale partito di opposizione del paese contro la sua esclusione dalle prossime elezioni

Il primo ministro cambogiano Hun Sen (AP Photo/Vincent Thian, File)
Il primo ministro cambogiano Hun Sen (AP Photo/Vincent Thian, File)

Giovedì la Corte Costituzionale della Cambogia ha respinto il ricorso presentato dal principale partito di opposizione del paese – il Partito del lume di candela – contro la decisione della commissione elettorale cambogiana di escluderlo dalla prossime elezioni generali di luglio. La decisione della Corte Costituzionale è inappellabile.

Il 15 maggio la commissione elettorale aveva deciso di escludere il Partito del lume di candela dalle elezioni, sostenendo che non avesse presentato entro i termini previsti i documenti necessari per partecipare al voto. I leader del partito avevano contestato l’esclusione e accusato la commissione di aver preso quella decisione per favorire il Partito comunista del primo ministro Hun Sen.

Hun Sen governa la Cambogia in maniera autoritaria dal 1985 e da tempo è accusato di reprimere duramente il dissenso. Ha 70 anni ed è un ex comandante dei khmer rossi, i seguaci del partito comunista cambogiano che tra il 1975 e il 1979 imposero una violenta dittatura durante la quale furono uccisi circa 2 milioni di persone (un quarto dell’intera popolazione cambogiana). In quasi quarant’anni al potere con il suo Partito del popolo ha trasformato la Cambogia in un regime autoritario, e il suo governo è stato accusato in varie occasioni di aver usato i tribunali e le forze di sicurezza per intimidire gli oppositori politici e reprimere i dissidenti.

Già alle elezioni del 2018 era stato escluso dal voto il principale partito di opposizione, il Partito del riscatto nazionale, di cui il Partito del lume di candela è considerato una diretta continuazione. A marzo Kem Sokha, ex presidente del Partito del riscatto nazionale, era stato condannato a 27 anni di carcere per tradimento: era stato ritenuto colpevole di aver pianificato di rovesciare il governo del primo ministro Hun Sen.