Il capo del gruppo Wagner dice che 20mila mercenari russi sono morti nella battaglia di Bakhmut, in Ucraina

Yevgeny Prigozhin insieme ad alcuni soldati del gruppo Wagner dopo la conquista di Bakhmut. (Prigozhin Press Service via AP, File)
Yevgeny Prigozhin insieme ad alcuni soldati del gruppo Wagner dopo la conquista di Bakhmut. (Prigozhin Press Service via AP, File)

Mercoledì Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo di mercenari russi Wagner, ha detto che nella battaglia per la conquista della cittadina ucraina di Bakhmut sono morti 20mila dei suoi uomini. Bakhmut è stata conquistata dai russi dopo mesi di combattimenti molto intensi, grazie soprattutto all’intervento dei mercenari di Wagner che hanno gestito le operazioni militari in città.

In un video pubblicato su Telegram mercoledì mattina, Prigozhin ha detto che nella battaglia di Bakhmut sono stati uccisi 10mila membri regolari del gruppo Wagner e 10mila ex prigionieri reclutati nei mesi scorsi nelle carceri russe per combattere in Ucraina. Sono numeri che vanno presi comunque con una certa cautela, anche perché Prigozhin è noto per fare esternazioni volutamente esagerate con l’obiettivo di ottenere aiuti e risorse dal governo russo. Era successo anche poche settimane fa quando aveva criticato duramente il ministero della Difesa e i più importanti ufficiali dell’esercito russo minacciando di andare via da Bakhmut se non avesse ricevuto armi e munizioni: alla fine gli aiuti militari erano arrivati e il gruppo Wagner era rimasto a combattere in città.

Quelli dati da Prigozhin sono inoltre numeri in contraddizione con la stima fatta dalla Russia dei soldati russi morti in Ucraina: ha parlato di 6mila morti, una cifra che però non è considerata credibile e che sembra essere molto più alta.

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